L’investimento nei fine wines, tra le tante incertezze dei mercati, è uno dei più solidi e sicuri, ma non sempre il guadagno è all’altezza delle aspettative e, specie tra la middle class britannica, c’è chi vorrebbe rientrare il prima possibile del capitale impegnato. Poi, al di là degli investimenti, c’è chi ha bisogno di fare posto in cantina a nuove bottiglie, chi di svuotare casa prima di venderla, chi, gestendo un ristorante, vorrebbe rinnovare la carta dei vini. A “disfarsi” di tanto ben di Dio, ci penserà FatGrape.co.uk, portale di aste enoiche online in rampa di lancio, presentato dal suo fondatore, Alex Davenport-Jones, a The Drink Business. “I nostri clienti - spiega Davenport-Jones - pagheranno le commissioni più basse d’Europa, ed i lotti verranno venduti ad un prezzo mediamente inferiore del 10-30% al valore di mercato, anche se il venditore avrà la possibilità di indicare un prezzo di riserva (il prezzo minimo sotto il quale il lotto non viene aggiudicato, ndr)”.
Certo, non è una novità assoluta, tutt’altro, ma, spiega il fondatore di FatGrape, “non mi sembra che le aziende che già operano nel settore abbiano lavorato su se stesse come avrebbero dovuto e potuto, troppe bottiglie rimangono invendute. La mia idea è diversa, massimo 100 aste al giorno quando saremo a pieno regime, ossia molto presto, il 24 settembre saremo online, e già dal 10 dello stesso mese prenderemo in consegna i primi lotti”. Una delle insidie da fronteggiare, manco a dirlo, sarà la contraffazione, che FatGrape ha intenzione di combattere “prendendo direttamente in consegna ogni singola bottiglia, e se il cliente non dovesse essere felice del proprio acquisto, ci riproponiamo di svolgere ulteriori indagini”.
Ma il nuovo portale, a differenza dei suoi competitor, non si limiterà alle aste online, “perché c’è bisogno di far appassionare la gente, e fidelizzarla, per questo ci sarà una sezione di news ed un forum dove gli utenti potranno condividere informazioni e confrontarsi sui loro acquisti”.
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