I produttori di vino e alcol continuano la loro crociata contro il “binge drinking”, la pratica diffusasi negli Stati Uniti che vede le persone bere in maniera eccessiva solo per il gusto di ubriacarsi. Un caso di studio negli Usa e un fenomeno che pian piano si sta espandendo: occorre combatterlo per tempo. Un metodo è il progetto “No Binge - Comunicare il consumo responsabile”, il piano di sensibilizzazione volto a prevenire l’abuso di bevande alcoliche da parte dei giovani promosso da Federvini, in collaborazione con le università italiane.
All’edizione n. 2, la campagna ha visto la partecipazione di 80 studenti provenienti dal corso di Laurea magistrale in Marketing e Comunicazione dell’Università degli Studi di Verona, che hanno fatto seguito alle partecipazione dei colleghi della Sapienza di Roma e della Luigi Vanvitelli di Capua, e che hanno preparato e studiato una serie di piani di comunicazione rivolti ai coetanei per la promozione del consumo consapevole di vino e affini. La creatività e le competenze acquisite dagli allievi hanno portato alla creazione di 32 campagne di valore, di cui 4 in particolare sono state individuate e selezionate per la fase finale come possibili vincitrici. L’evento conclusivo, nei giorni scorsi, all’Università di Verona, ha visto la premiazione del progetto “Pensiamoci su” delle studentesse Caterina Bizzarri, Martina Di Marco e Alice Rocchetti.
La commissione esaminatrice dei progetti era composta, tra gli altri, anche da Umberto Pasqua, presidente Pasqua Vigneti e Cantine e consigliere Federvini: “come produttori vitivinicoli siamo impegnati per la promozione di uno stile di vita equilibrato, che include naturalmente il consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche. Farlo presso il pubblico dei più giovani è un motivo di soddisfazione ulteriore”. Bere solo per il piacere di gustarsi un bel vino, non per altri motivi. La differenza è sostanziale e il progetto “No Binge” lo rimarca coinvolgendo direttamente i ragazzi. L’educazione al consumo responsabili attraverso campagne di marketing e comunicazione “giovane” è probabilmente il metodo migliore.
“Si compie oggi un ulteriore progresso per questa iniziativa che Federvini ha scelto di sostenere con determinazione coinvolgendo i docenti e gli studenti delle università del nostro Paese - ha commentato Chiara Soldati, presidente Comitato aspetti sociali alcol Federvini - con la seconda edizione, abbiamo esteso il campo di azione centrando ancora un successo in termini di partecipazione e di interesse. Credo che la formula di collaborazione individuata dal progetto ‘No Binge’, che vede unite la Federazione, le imprese e le università con i loro docenti e studenti, sia la carta vincente per massimizzare la diffusione di un messaggio importante come quello relativo al consumo responsabile”
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