“Wines of Moldavia Airport”: il nome scelto dagli oltre 8.000 partecipanti a un sondaggio della testata moldava “Diez” (www.diez.md) impressiona per la sua peculiarità, e non solo perché il vino moldavo nella sua totalità l’ha spuntata su figure storiche di rilievo del Paese dell’Est Europa, come il compositore contemporaneo Eugen Doga o la prima pilota d’aereo nella storia nazionale, Olga Culic, ma perché la coorte dei partecipanti è rappresentata dalla parte più giovane della popolazione moldava, indicando così una percezione palpabile delle potenzialità del vino moldavo da parte dei giovani del Paese. E, sebbene per ora la società che ha in gestione lo scalo non abbia annunciato ufficialmente di sposare la proposta, limitandosi a ringraziare per l’attenzione dedicata all’aeroporto, il risultato del sondaggio è un chiaro sintomo di quanto la produzione vitivinicola sia percepita come importante, anche e soprattutto in chiave estera, da parte dei giovani moldavi.
La produzione del piccolo Stato, “incastrato” tra Romania e Ucraina e con meno di quattro milioni di abitanti, è notevole e antichissima, dato che risale al 3.000 a.C., mentre le prime tracce di piante di Vitis Vinifera sono state datate addirittura a quattromila anni prima. Secondo l’ente di promozione “Wine of Moldova” (www.wineofmoldova.com), sono 112.000 gli ettari di vigneti presenti sulla sua superficie, coltivati per il 70% a varietà a bacca bianca e divisi in quattro aree di produzione principali - Balti, Codru, Stefan-Voda e Valul lui Traian, le prime tre delle quali sono i luoghi d’origine dei vini a denominazione del Paese. Il 90% delle varietà sono internazionali o regionali, mentre il rimanente 10% è composto da vitigni autoctoni, come Feteasca Alba, Feteasca Regala, Feteasca Neagra, Rara Neagra, Plavai e Viorica. La produzione annuale, stimata in 15 milioni di ettolitri, rappresenta il 3,2% del Pil nazionale e il 7,5% di tutte le esportazioni del paese: ogni anno, 67 milioni di bottiglie vengono esportate, primariamente verso Paesi del centro e dell’Est Europa, per un controvalore di circa 156 milioni di Dollari.
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