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LA FABBRICA ITALIANA CONTADINA

Fico: in 6 mesi 1,5 milioni di visitatori e 25,9 milioni di euro di fatturato per “Eataly World”

La ricerca di Nomisma: “al 90% dei visitatori Fico piace, il 75% lo consiglierebbe a parenti ed amici”
EATALY WORLD, FICO, Non Solo Vino
1,5 milioni di visitatori nei primi 6 mesi di Fico

Amato e detestato, ammirato e criticato, Fico Eataly World ha compiuto i suoi primi 6 mesi di vita. Ed i numeri, divulgati oggi, parlano di 1,5 milioni di visitatori dall’apertura del 15 novembre (dove fu presente con i suoi rappresentati più importanti, a partire dal presidente del Consiglio, il Governo Gentiloni, ndr) per tre quarti provenienti da fuori Bologna e per l’8% dall’estero, che hanno generato un fatturato di 25,9 milioni di euro per “fabbriche”, ristoranti, botteghe, corsi, servizi. Con un impatto positivo sulla città, grazie ad un indotto, secondo Nomisma, di 13,3 milioni di euro.
E se, come detto, non sono mancate le critiche sulla struttura e sul concetto stesso del parco (come quelle celebri del “The Guardian”, che in un articolo a pochi giorni dall’apertura lo ha definito un “tradimento della gastronomia italiana”), che per i detrattori è solo un grande supermercato, moltissimi sono stati i riconoscimenti per la “Fabbrica Italiana Contadina” ideata da Oscar Farinetti, che per i suoi sostenitori è un vero e proprio tempio della cultura agroalimentare alimentare italiana. Fico che ha portato l’Emilia Romagna in testa alle classifiche dei luoghi da visitare per testate autorevoli come il New York Times e la Lonely Planet, e si è inoltre aggiudicato il “Mipim Award”, l’Oscar mondiale dell’immobiliare (www.eatalyworld.it).
Fico che, ai suoi visitatori, piace, come spiegato da Luca Dondi, ad Nomisma, che ha sondato le opinioni di un campione rappresentativo di 1.000 visitatori del parco. “Il 73% dei visitatori - oltre un milione di persone - è arrivato da fuori città, confermando che Fico amplia l’offerta turistica di Bologna ed attiva una domanda incrementale, e nel 32% dei casi i turisti hanno anche pernottato per una o più notti in città. Ben il 68% di coloro che si reca a Fico - spiega Dondi - ha meno di 45 anni, quasi il 90% è rappresentato da persone che vengono per la prima volta, mentre la quota di coloro che vengono da fuori Bologna è in netto aumento: il 21% proviene dall’Emilia-Romagna, il 45% da un’altra Regione, il 7% dall’estero. Per il 64% di chi arriva da fuori città (700.000 persone), Fico è stato il motivo principale per recarsi sotto le due torri. Gli stranieri rappresentano l’8% dei visitatori (oltre 100.000 persone), ed arrivano soprattutto da Francia, Regno Unito, Germania, USA, Svizzera e Spagna. Rilevante la presenza di coloro che sono stati a Fico per congressi ed eventi business, 60.000 persone, tante quanto adulti e i bambini coinvolti in percorsi didattici o corsi. Oltre il 90% dei visitatori ha giudicato Fico vario, divertente, ricco e innovativo e altrettanti hanno valutato l’esperienza pari o superiore alle proprie aspettative. Molto alta anche la probabilità che i visitatori consiglino ad amici e parenti una visita al parco: il dato sfiora quasi il 75%”.
“Parliamo finalmente con i fatti - ha affermato il Sindaco di Bologna, Virginio Merola - stiamo andando bene, dobbiamo continuare ad insistere con un lavoro di lunga lena e con ottime prospettive se sapremo perseverare con il lavoro di squadra”.
“L’offerta complessiva del Parco - spiega il presidente di Fondazione Fico Andrea Segrè - si è arricchita con l’intensa attività della Fondazione, che si conferma volano scientifico e culturale della Fabbrica Italiana Contadina: da gennaio a maggio 2018 abbiamo offerto oltre 300 ore di formazione gratuita ai cittadini - dagli studenti ai “senior”, dagli stakeholder agli appassionati - con un impegno economico di oltre 100.000 euro. Ogni giorno Fondazione Fico promuove l’educazione alimentare con la sua attività, favorisce il consumo consapevole, valorizza la produzione sostenibile, mette in rete le realtà di riferimento della cultura agroalimentare”.
“I primi sei mesi dall’apertura di Fico Eataly World sono stati molto incoraggianti, visto l’interesse che il progetto ha riscontrato sia in Italia sia all’estero” afferma Andrea Cornetti, Direttore Generale di Prelios Sgr, che ha sviluppato il Parco attraverso il Fondo Pai - Parchi Agroalimentari Italiani istituito e gestito da Prelios: “Fico sta dando risultati che già vanno nella direzione auspicata, e alcuni dati sono molto significativi, con un ritorno non solo dal punto di vista commerciale ma anche dal punto di vista scientifico e didattico, e sta contribuendo a dare risonanza internazionale alla regione Emilia-Romagna ed al nostro Paese”.
Sui media, sono state oltre 1.400 le uscite nazionali e quasi 200 quelle internazionali che hanno dato ampia visibilità alla Fabbrica Italiana Contadina nei primi sei mesi di vita. “Fico - aggiunge l’amministratore delegato del Parco, Tiziana Primori - sta lavorando attentamente sia sul mercato italiano, sia su quelli europei ed extraeuropei, attraverso un piano di comunicazione e promozione mirato e diversificato. Sull’estero, siamo particolarmente impegnati sui mercati americano, russo, cinese e, in Europa, tedesco e francese”.
Insomma, i primi 6 mesi, tutto sommato, sono stati positivi, nel complesso, nonostante qualche clamorosa retromarcia, come quella dello chef pluristellato Enrico Bartolini, che, a metà aprile, ha lasciato la gestione del ristorante “Cinque”, perchè le spese erano troppo più alte dei guadagni.
Ma i numeri sembrano dare buone prospettive future alla Fabbrica Italiana Contadina che ora, però, è attesa alla prova del tempo.

 

Focus - Le attività di Fondazione Fico
Sono 127 gli eventi organizzati da Fondazione Fico con soci e partner attraverso i suoi “Per_corsi”, nei primi 150 giorni da gennaio a maggio 2018: incontri, convegni, lezioni magistrali, dialoghi e workshop intorno al cibo. Oltre 250 ore di formazione gratuita fornita ai cittadini - dagli studenti ai “senior”, dagli stakeholder agli appassionati - con un impegno economico di oltre 100.000 euro. Oltre 10.000 presenze per i percorsi espositivi della Fondazione: tre mostre visitabili gratuitamente dal pubblico, dedicate alla città di Bologna e ai rapporti fra paesaggio, cibo e territorio. Fondazione Fico racconta il cibo e il suo impatto sulle nostre vite: promuove l’educazione alimentare e ambientale, valorizza l’impegno per la legalità nella produzione e commercializzazione dell’agroalimentare, tratta l’antropologia e le tradizioni del cibo, approfondisce i rapporti fra cibo e salute, offre formazione sull’orticoltura e l’apicoltura agli adulti e ai più piccoli. Hanno partecipato agli eventi di Fondazione Fico grandi protagonisti legati al cibo e alla cultura della sostenibilità: fra gli altri Livia Pomodoro, Vincenzo Balzani, Marino Niola, Romano Prodi, Ennio Sodano, Amber Smith, Marco Malvaldi, Elisabetta Moro, Mauro Agnoletti. Nei primi cinque mesi dell’anno Fondazione Fico ha accolto 11 delegazioni per visite di lavoro, provenienti dagli Stati Uniti, Cina, Corea, Europa e da altre regioni italiane.

Focus - Gli eventi e la “Repubblica dei Contadini”
Ad attrarre visitatori sono stati, oltre alle filiere del cibo rappresentate a Fico, anche i moltissimi eventi culturali e di intrattenimento che hanno animato il Parco: oltre 700 nei primi sei mesi, legati ogni mese ad uno dei mestieri della nostra tradizione, come gli allevatori, i pasticceri, gli apicoltori, e giornate di grande risonanza come il “Tiramisù Day”. Gli appuntamenti continuano: a giugno i mestieri protagonisti del Parco saranno il mugnaio, a luglio il contadino, ad agosto il pizzaiolo, a settembre il vignaiolo e a ottobre il birraio.
In particolare, dal 1 al 3 giugno, Fico in collaborazione con Cia - Agricoltori Italiani ospiterà uno degli eventi più importanti dall’apertura: la Repubblica dei Contadini, il mercato contadino più grande mai realizzato in Italia. Dal pomeriggio di venerdì 1 giugno sono in arrivo quasi 250 aziende agricole da tutta Italia e migliaia dei loro prodotti tipici locali e presidi Slow Food: birre agricole, formaggi a latte crudo, salumi e carni da allevamenti, ortofrutta fresca e trasformata, pescato e prodotti da forno, pasta e riso, vino, olio e miele. Uno spaccato unico della biodiversità agroalimentare, che verrà rappresentato da 42 coltivatori con i primi pomodori, ciliegie e piccoli frutti; 27 vignaioli e i loro vitigni autoctoni; 31 casari con i formaggi dei propri allevamenti; 20 tipologie di prodotti da 20 regioni e 71 province italiane; 11 birrifici agricoli.

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