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FINANZIARIA: MISURE INSUFFICIENTI E DELUSIONE PER LE MAGGIORI ORGANIZZAZIONI AGRICOLE. SODDISFATTA LA COLDIRETTI. 1962 MILIONI DI EURO PER IL SETTORE FINO AL 2012. CASINI (UDC) AL MINISTRO ZAIA: RIFERISCA ALLA CAMERA SULL’ESPROPRIO DEI FONDI

Non Solo Vino
1.962 milioni di euro per il settore stanziati fino al 2012

La Finanziaria approvata dalla Camera (martedì 22 dicembre è previsto il voto definitivo del Senato), ha un sapore più amaro che dolce per l’agricoltura italiana: per gran parte del mondo agricolo, qualche buona misura, ma troppe le questioni di fondo che rimangono senza risposte. Controcorrente la Coldiretti, che si dice soddisfatta. Nel complesso, sono 1.962 milioni di euro per il settore stanziati fino al 2012.
Confagricoltura, la più importante organizzazione delle imprese agricole italiani, parla di “soddisfazione per il lavoro compiuto dal Parlamento, che ha consentito di recuperare alcuni dossier critici, fiscalizzazione e fondo di Solidarietà in primis. Ma l’assenza di un dibattito parlamentare - prosegue Confagricoltura - non ha però dato modo di terminare il lavoro, e quindi rimangono aperti alcuni ambiti di intervento, come il completamento della fiscalizzazione per il 2010, una ragionevole estensione della stessa fiscalizzazione per il Centro-Nord, le risorse per latte e bietole, le misure per le agevolazioni sul gasolio e la proprietà contadina. Anche gli ultimi dati Istat confermano che la criticità del settore rimane e, anche superata l’emergenza, l’agricoltura dovrà avere le risorse per confrontarsi con un periodo di negatività storicamente senza confronti dal dopoguerra ad oggi, che ha cominciato a manifestarsi sin dall’anno 2000”.
Finanziara deludente per Fedagri-Confcooperative: “la Finanziaria 2010, lo ribadiamo, contiene alcuni provvedimenti significativi - ha commentato il presidente Maurizio Gardini - in particolare quelli relativi al rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale, ma nel complesso è molto lontana dal soddisfare le esigenze di una agricoltura che attraversa una crisi senza precedenti. Ci vogliono ben altri provvedimenti urgenti e con risorse adeguate, come i finanziamenti a sostegno del settore bieticolo-saccarifero e per far partire i contratti di filiera, fermi da anni e gli interventi di carattere strutturale per assicurare un futuro ai produttori e alle loro cooperative”.
“Al Ministro Zaia che aveva espresso l’intenzione di varare un piano anti-crisi - ha proseguito Gardini - abbiamo inviato le nostre proposte senza avere riscontro: ad oggi non è stato convocato un tavolo di confronto tra Ministero e Organizzazioni di rappresentanza della filiera agroalimentare e manca nella Finanziaria un’idea progettuale per l’agricoltura”.
Tra le questioni rimaste aperte il presidente di Fedagri evidenzia il “mancato finanziamento delle agevolazioni per la proprietà coltivatrice: in un contesto di grave crisi con la cronica necessità di accorpamenti fondiari in adeguamento alle dimensioni europee, si tratta di un duro colpo per quelle aziende che ancora hanno il coraggio di guardare avanti e investire”.
“Rilevo con amarezza - conclude Gardini - come questo mancato provvedimento sia passato con un silenzio imbarazzate da parte dei massimi dirigenti di Organizzazioni che si autodefiniscono
rappresentative degli interessi dei produttori italiani”.
Sulla stessa linea Copagri, che parla di “coperta troppo corta”: “dopo mesi e mesi di stenti e di mobilitazione, i risultati fin qui raggiunti con la finanziaria possono configurarsi come una prima presa di coscienza della gravità della situazione - ha detto il presidente Franco Verrascina - ma non certamente rappresentare una risposta adeguata alla stessa. Dopo un anno di produzione in perdita sono stati fatti i primi passi, ma il cammino verso una soluzione all’emergenza e per una credibile ripresa è ancora lungo. Peraltro questi primi passi sono mossi per una parte importante da risorse già destinate all’agricoltura. Una coperta troppo corta, insomma - ha aggiunto Verrascina - che per sanare il rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale lascia scoperte voci altrettanto importanti per una qualsivoglia strategia di politica agraria in Italia. Ora c’è il passaggio al Senato e ci sarebbe ancora spazio per fare meglio, ma serve una volontà che mi sembra si sia esaurita con la fiducia alla Camera. Non a caso avevamo chiesto assieme a Cia e Confagricoltura di lasciare spazio al contributo del dibattito. Continueremo a vigilare con rinnovato spirito costruttivo sul comportamento politico istituzionale dentro e fuori la finanziaria ma non attenderemo con le mani in mano la fine o un forte ridimensionamento dell’agricoltura”.
Preoccupazioni condivise dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, che si schierano a fianco delle Regioni: “condividiamo tutte le preoccupazioni espresse dalle Regioni. Per l’agricoltura - commenta il presidente Giuseppe Politi - non ci sono interventi validi per fronteggiare una crisi drammatica. Al settore vengono riservati solo finanziamenti totalmente insufficienti, peraltro sottratti da risorse già destinate al settore”.
Parole dette a margine della relazione all’ordine del giorno sulle valutazioni sullo stato di crisi del settore agricolo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome illustrato oggi a Roma dal coordinatore degli assessori all’Agricoltura Dario Stefano. “In questa battaglia - avverte Politi - siamo a fianco delle Regioni, poiché la situazione dell’agricoltura italiana diventa sempre più difficile. Migliaia di imprese rischiano di chiudere. Uno scenario carico di nubi al quale il governo non ha prestato l’attenzione dovuta. E così facciamo i conti con una finanziaria che non dà risposte valide alle esigenze dei produttori agricoli”. “Da parte della Cia -ha aggiunto il presidente Politi- c’è, quindi, un reale sostegno all’azione delle Regioni. Insieme dovremo sviluppare un’iniziativa forte per far sì che si adottino subito provvedimenti straordinari per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole. Serve un impegno deciso fatto di atti concreti e mirati al superamento dell’attuale grave crisi”.
Controcorrente la Coldiretti: “con l’importante stanziamento delle risorse necessarie al finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale contro le calamità naturali è stato confermato l’impegno assunto dal Governo alla nostra Convention - è il commento del presidente Franco Marini - Oltre alle risorse per il Fondo di solidarietà il disegno di legge finanziaria varato prevede per il 2010, tra l’altro, stanziamenti - precisa la Coldiretti - per la fiscalizzazione degli oneri contributivi per le aree montane e svantaggiate (120,2 milioni), per l’accesso al credito (20 milioni), e la rinegoziazione mutui (1 milioni, interventi urgenti (100 milioni), il sostegno ai formaggi stagionati (10 milioni) e la ricerca Made in Italy (15 milioni). Siamo grati a Governo e Parlamento che - ha sostenuto Marini - si sono impegnati per questo primo importante risultato. Siamo naturalmente consapevoli che le norme presenti in finanziaria non risolvono tutti i grossi problemi che vive il nostro settore e per questo ci auguriamo che vengano portate presto a soluzione anche altre misure importanti per evitare - ha concluso Marini - l’aumento della tassazione per l’acquisto dei terreni e dei carburanti agricoli”.

Focus - Le preoccupazioni delle Regioni per l’agricoltura dopo la Finanziaria nelle parole di Dario Stèfano, assessore all’agricoltura della Regione Puglia e coordinatore della Commissione Nazionale per le Politiche Agricole

“Questa Finanziaria non dà risposte al tema agricoltura”. Così l’assessore alla Politiche agricole della Regione Puglia e coordinatore nazione della Commissione nazionale per le politiche agricole Dario Stefano ha aperto la conferenza stampa sulla Legge Finanziaria, già votata alla Camera, insieme all’assessore all’Agricoltura della Basilicata Vincenzo Viti e della senatrice Colomba Mongiello (Pd). Stefano ha poi illustrato l’ordine del giorno approvato “all’unanimità e con preoccupazione” dalle Regioni e province autonome sulle valutazioni dello stato di crisi del settore primario, portato oggi in Conferenza Stato-Regioni, in vista del voto di martedì al Senato. La Conferenza delle Regioni e delle province autonome fa rilevare in particolare che “le risorse finanziarie necessarie ad assicurare la copertura del Fondo di solidarietà nazionale vengono reperite facendo ricorso ad un importo pari a 120 milioni di euro disponibili per le Regioni stesse per l’attuazione dell’art. 68 del regolamento (Ce)n.73/2009’’, oltre a 20 milioni di euro l’anno dall’Ocm vitivinicola, sempre delle Regioni. E che un tale comportamento “disattende agli accordi e gli impegni sanciti in sede di Conferenza Stato-Regioni il 29 luglio quando fu stabilito, con responsabilità e sacrificio come sottolineato dal coordinatore degli assessori regionali all’Agricoltura, di riservare al sistema delle assicurazioni risorse pari a solo 70 milioni di euro”. Si paleserebbe dunque, a parere delle Regioni, “una violazione del principio di leale collaborazione, sia dal punto di vista del metodo che del merito, sottraendo risorse già degli agricoltori per finanziare uno strumento a cui gli stessi potrebbero avere accesso”.
L’assessore alla Politiche agricole della Regione Puglia e coordinatore nazione della Commissione nazionale per le politiche agricole Dario Stefano, data lettura degli atti parlamentari, ha scritto al ministro delle Politiche agricole Luca Zaia per sottolineare “il grido di dolore che il mondo agricolo lancia da settimane e che ha già portato almeno otto Regioni a dichiarare lo stato di crisi’’. Una crisi che “è nazional” rispetto alla quale, ha lamentato Stefano - con il maxi emendamento che ha dato solo 20 milioni di euro per favorire l’accesso al credito, incrementato arbitrariamente di 50 milioni le risorse ex art. 68 di competenza delle Regioni per le filiere, prorogato solo fino al 31 luglio la fiscalizzazione contributivi, e rinviato per il Fsn anni 2008 e 2009 all’eventuale disponibilità finanziarie residue senza nuovi oneri a carico dello Stato, si rischia di “alterare anche l’equilibrio territoriale, laddove si sottraggono risorse ad una misura i cui potenziali beneficiari sono gli agricoltori delle Regioni del Centro e del Meridione d’Italia per destinarle a beneficiari prevalentemente ubicati nel Nord del Paese”. Critiche dunque “nel metodo e nel meritò” arrivano dagli assessori all’Agricoltura sulla Finanziaria che “non ha dato risposte - ha sottolineato Stefano - sul Fondo di solidarietà, sulla sospensione dei pagamenti contributivi, su Equitalia, sul reintegro dei fondi Fas, il recupero Iva per interventi pubblici nei programmi di sviluppo rurale (Psr), l’accesso al credito guardando ai De minimis, e le agevolazioni fiscali per il carburante destinato al riscaldamento delle serre e per la formazione della piccola proprietà coltivatrice”. “Non si può continuare a far politica di propaganda sulla pelle degli agricoltori’’ ha concluso Stefano che ha invitato gli agricoltori del Sud a “venire a protestare a Roma, perchè è qui il luogo di disattenzione del governò’. Sulla rimodulazione prevista dal testo, “stigmatizziamo “senza se e senza ma” un intervento a gamba tesa del ministro Zaia” sulla quale, ha annunciato infine Stefano, “l’intesa con le Regioni non ci sarà, perchè serve l’unanimità’’.

Focus - 1.962 milioni di euro fino al 2012
1.962 milioni di euro complessivi per l’agricoltura nella finanziaria approvata dalla Camera. Arrivano nel fondo di solidarietà nazionale, a garanzia degli interventi sui rischi in agricoltura, 925,3 milioni di euro, ripartiti in tre anni (331,9 nel 2010, 286,7 nel 2011 e 296,7 nel 2012). A disposizione dell’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) ci sono 173,364 milioni di euro nel 2010 e 133,642 nel 2011 e 2012. Vengono finanziate, solo per il 2010 le agevolazioni previdenziali (120,2 milioni di euro), l’accesso al credito (20), la rinegoziazione dei mutui (1), gli interventi urgenti (100) e i formaggi stagionati (10). Per la ricerca made in Italy arrivano 15 milioni di euro nel 2010, 15 nel 2011 e 20 nel 2012. I contributi ad enti ammontano per il 2010 a 7,268 milioni e 5,487 nel 2011-2012, mentre agli enti di ricerca vanno 92,349 milioni nel 2010 e 92,339 per il biennio 2011-2012. Si tratta dell’ultima finanziaria “vecchio stile”, prima della nuova legge di stabilità che entrerà in vigore dal prossimo anno. Il 22 dicembre il voto del Senato per l’approvazione definitiva.

Focus - Casini (Udc): “Zaia riferisca alla Camera sull’esproprio dei fondi”. La risposta del Ministro: “nessun esproprio”
“Vogliamo che il ministro dell’agricoltura Luca Zaia venga a riferire in Parlamento sulle scelte scellerate del Governo. Abbiamo ricevuto un documento molto severo da parte della Conferenza delle Regioni sul vero e proprio esproprio dei fondi destinati all’agricoltura”. “Il mondo degli agricoltori è in rivolta, ci sono i trattori che bloccano le strade del Mezzogiorno”. Lo ha detto Pierferdinando Casini intervenendo in aula alla Camera. Il leader Udc ha chiesto al presidente di turno Rocco Buttiglione di farsi carico della richiesta di ascoltare il ministro “prima della chiusura della Camera per le feste natalizie”. Buttiglione ha risposto a Casini che si “premurerà” di estendere la richiesta. Ma subito è arrivata la secca risposta del Ministro Zaia: “non comprendo le ragioni che spingono il Presidente Casini ad usare toni simili. Non credo ci sia nulla di scellerato nelle decisioni riguardanti l’agricoltura in questa Finanziaria. Inoltre parlare di esproprio appare assolutamente incomprensibile. Non c’è stato alcun esproprio a danno delle Regioni che sono state consultate, e che verranno consultate prima di prendere qualunque decisione che le riguardi. Credo - ha detto il Ministro - che l’On. Casini si riferisca alla norma per il finanziamento di del Fondo di Solidarietà Nazionale, che non espropria assolutamente nessuno tantomeno le Regioni. Tant’è che l’emendamento approvato prevede il ritorno in Conferenza Stato Regioni per rimodulare gli interventi con decreto del Ministro, d’intesa con la Conferenza stessa. Per cui non comprendiamo da dove si tragga il principio dell’esproprio enunciato da Casini”.

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