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VINO & SATIRA

“Finchè c’è vite c’è speranza” e “Wine of the Opera”: le vignette vincitrici di “Spirito DiVino”

A firmarle Milko Dalla Battista e Coskun Cemrenur, nello storico concorso, unico nel suo genere, del Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia

Un astronauta su un pianeta non meglio precisato dal terreno arido, con tre bottiglie di vino Docg sulla schiena “a mo’ di ossigeno” e uno sguardo che dal casco appare estasiato dinanzi ad una piccola foglia di vite che sta crescendo. E poi un torchio sul palcoscenico di un teatro, dal quale sgorga vino che riempe i calici di un pubblico che assiste allo spettacolo. Ecco, rispettivamente, “Finchè c’è vite c’è speranza” dell’italiano Milko Dalla Battista (categoria over 35) e “Wine of the Opera” di Coskun Cemrenur, dalla Turchia (categoria under 35), le vignette vincitrici di “Spirito DiVino” 2025, lo storico Concorso internazionale di illustrazioni satiriche, unico del suo genere per essere dedicato esclusivamente alla satira in salsa enoica, firmato dal Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia che ha celebrato l’edizione n. 25.
Due le categorie in gara: in quella over 35 sul gradino più alto del podio è salito Milko Dalla Battista, di Sanremo, con “Finchè c’è vite c’è speranza”. Secondo classificato il tedesco Philipp Sturm con “Bach e Bacco”, mentre, al terzo posto, sono arrivati ex aequo, Marco De Angelis con “Artificial Intelligence” e, dalla Thailandia, Prawit Mongkolnowrut con “Pleasure Journey”. Per quanto riguarda, invece, la categoria under 35 a vincere è stato il turco Coskun Cemrenur con “Wine of the Opera”, seguito dall’austriaco Cakir Gokce con “Be Free with Wine and Sail to Your Dreams”. Ex aequo, al terzo posto, gli italiani Davide Nolfo con “I Vini Infernali” e Andrea Vallini con “Com’è questo vino?”. Il “Premio Speciale Cover” è andato, infine, a Bruno Morello per la vignetta “Piacere Di-Vino”, mentre le “Menzioni speciali Go 2025” sono state assegnate a Giorgio Gino Giunta con “Scambio Culturale” e Samanta Bartolucci con “Vite Insieme”. Tutte vignette che ironizzano e fanno satira sul mondo enoico di oggi: dai gironi dell’inferno dantesco che variano a seconda della tipologia di vino (dall’acetico all’insipido fino ai troppo ossidati e dolci), all’italiano che versa il suo vino allo sloveno e viceversa, dai robot moderni che pestano l’uva con i piedi come si faceva in antichità ai grappoli d’uva disegnati come nota musicale creando un’assonanza tra Bacco, Dio del vino, e il compositore tedesco Johann Sebastian Bach.
A selezionarle, su 300 partecipanti, come da tradizione, la prestigiosa giuria composta da giornalisti, intellettuali e noti vignettisti italiani: il presidente onorario del concorso è Giorgio Forattini, mentre quello in carica è Alfio Krancic. E poi Emilio Giannelli, storico illustratore satirico del “Corriere della Sera”, il grafico e umorista Valerio Marini, il direttore del Touring Silvestro Serra, Gianluigi Colin, art and cover editor “La Lettura” del “Corriere della Sera”, Franz Botré ed Enzo Rizzo, direttore e vicedirettore della rivista “Spirito di Vino”, Carlo Cambi, tra i più importanti giornalisti enogastronomici italiani, Paolo Marchi, fondatore di “Identità Golose”, il filosofo Aldo Colonetti, i conduttori di “Decanter” su RaiRadio2 Fede & Tinto e la presidente del Movimento Turismo del Vino Fvg, Elda Felluga.
“Abbiamo raggiunto il significativo traguardo dei 25 anni di concorso - ha commentato Felluga - e non possiamo che essere felici che questa data coincida con “Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura” 2025. Le oltre 9.000 opere raccolte in questi anni e realizzate da vignettisti di tutto il mondo testimoniano la vitalità di “Spirito DiVino”, un concorso in cui il linguaggio graffiante della satira diventa strumento di dialogo tra arte, vino e popoli”.
Il valore culturale del vino è stato ribadito anche da Mario Anzil, vicepresidente e assessore regionale alla Cultura del Friuli-Venezia Giulia: “le vignette fanno sorridere ma, al contempo, stimolano a riflettere sull’arte e sulla cultura. E in tutto questo, il vino è un collante capace di ispirare suggestioni e un impulso a considerare il mondo con un’attenzione diversa e, per certi versi, più profonda”. Dello stesso avviso anche il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin: “la cultura del vino è una cultura di dialogo, di confronto e di unione tra popoli e territori celebrare l’anniversario n. 25 di “Spirito DiVino” significa non solo rendere omaggio alla creatività e all’ironia, ma anche riconoscere il ruolo fondamentale che il vino riveste come ambasciatore culturale e simbolo di apertura”.

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