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FONTE ANSA - FRANCESCO TATÒ, PRESIDENTE PARMALAT, DIFENDE L’OPERAZIONE CHE PORTERÀ COLLECCHIO AD ACQUISTARE LACTALIS AMERICAN GROUP CON IL “TESORETTO” LASCIATO DAL RISANATORE ENRICO BONDI. CONFAGRICOLTURA: “RISCHIO DELOCALIZZAZIONE PRODUZIONE”

Francesco Tatò, presidente di Parmalat, confermato anche per il prossimo triennio, difende l’operazione che porterà Collecchio ad acquisire Lactalis American Group, attingendo a parte del “tesoretto” lasciato dal risanatore del gruppo, Enrico Bondi. Il top manager ha risposto alle critiche secche dei fondi e in particolare a quelle degli azionisti di Amber, per i quali “l’operazione infragruppo non appare corretta né sul piano formale né sostanziale” e “sembra mirata a realizzare più un interesse del gruppo di controllo che di tutti gli azionisti”, ieri, nel giorno dell’assemblea di approvazione del bilancio 2011 e del via libera al nuovo consiglio con l’ingresso nel board anche di due rappresentanti del fondo. Intanto, Confagricoltura si dice preoccupata per il rischio di delocalizzazione, fuori dai confin nazionali, della produzione made in Italy che potrebbe portare questa operazione finanziaria.
“Noi del cda riteniamo che sia stato un buon affare economico, finanziario e industriale”, ha replicato Tatò sottolineando che per l’operazione “sono stati seguiti tutti i protocolli”. E a chi rileva che è stata un’ operazione affrettata, ha risposto che sono stati impiegati “circa 6 mesi” e “non è un periodo breve per operazioni del genere”. Tatò ha aggiunto anche che “600 milioni di euro sotto il materasso rendono meno che un’operazione industriale” e che “le comunicazioni della procedura sono state seguite dalla Consob perfino in modo ossessivo”. Per l’acquisto di Lactalis Usa il prezzo indicato è di 904 milioni di dollari ma si tratta di una cifra provvisoria che potrà variare tra 760 a 960 milioni di dollari.
Le parole di Tatò rispondono alle sollecitazioni degli azionisti del fondo Amber (1,97% del capitale) che, preannunciando in assemblea il proprio voto contrario al bilancio, hanno sostenuto che “l’operazione infragruppo non appare corretta né sul piano formale né sostanziale” e “sembra mirata a realizzare più un interesse del gruppo di controllo che di tutti gli azionisti”. Critiche anche dal Labrusca Fund Global. “L’attuale gestione - hanno rilevato - è caratterizzata dalla mancanza di trasparenza che si riflette anche sul bilancio di quest’anno”. Il rappresentante del fondo si è detto deluso anche “per il modo, i tempi e le procedure dell’operazione recentemente comunicata ed anche per il prezzo privo di senso” e per questo ha chiesto “alla società di abbandonarla completamente”.
L’assemblea, che si è aperta con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terremoto in Emilia, ha offerto anche l’occasione all’ad, Yvon Guirin (confermato peraltro nel nuovo consiglio), di tracciare un quadro di quanto è stato fatto nel corso del 2011 e quali prospettive ci sono per il gruppo nel 2012. Il manager francese ha spiegato che “nonostante la congiuntura economica poco favorevole” il gruppo nel 2011 “ha raggiunto miglioramenti importanti in termini di crescita e margini che contiamo di confermare anche nei trimestri successivi”.
Davanti all’assemblea, che fissa in tre anni la durata del cda, il presidente Tatò ha poi affermato, a proposito di un eventuale delisting del titolo dalla Borsa, che “questo Cda non ne sa niente, ma dipende dall’azionista”. Nel nuovo board del gruppo entrano nove candidati della lista di maggioranza (Sofil-Lactalis) e due candidati della lista di minoranza (Amber). I volti nuovi sono Gabriella Chersicla (maggioranza), Umberto Mosetti e Antonio Aristide Mastrangelo (minoranza).
Sulla vicenda si dice preoccupata Confagricoltura: “l’acquisizione della società Usa Lactalis American Group da parte di Parmalat che l’ha acquistata dalla casa madre francese, lascia interdetti. Dimezza di fatto il ricco “tesoretto” di Parmalat, da 1,5 miliardi di euro circa accumulato dall’ex ad Enrico Bondi attraverso le cause contro le banche. Sono condivisibili nella sostanza le motivazioni addotte a giustificazione del voto contrario al bilancio Parmalat dai rappresentanti degli azionisti Labrusca Fund Global e Amber. L’acquisizione di “Lactalis American Group” oltre a rappresentare un motivo di ulteriore preoccupazione per la produzione italiana appare - prosegue Confagricoltura - non già un’operazione industriale ma puramente finanziaria tesa a realizzare il solo interesse della controllante francese. Da parte dei produttori di latte - conclude Confagricoltura - c’è viva preoccupazione, sia per la poca trasparenza dell’attuale gestione rispetto agli obiettivi industriali perseguiti nel nostro Paese, sia per il pericolo che operazioni finanziarie, come quella statunitense, possano anticipare la realizzazione, con fondi italiani, di iniziative industriali di delocalizzazione, fuori dai confini nazionali, di produzioni nostrane a marchio Parmalat, Galbani, ecc.”.
Fonte: Ansa - Autore: Fabio Perego

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