Dalle liste delle vivande della Trattoria Braida, tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta, fino ai menu della Trattoria I Bologna ai giorni nostri: i vini e le ricette della famiglia Bologna hanno superato la prova del tempo, e oggi come ieri sanno soddisfare i palati e scaldare i cuori, emozionare e farsi ricordare. Nella pagine del libro “Braida - Vini e ricette della famiglia Bologna” si snodano i piatti più rappresentativi non solo della cucina piemontese, ma soprattutto di una famiglia che ha portato la Barbera ai vertici dell’enologia internazionale.
La storia dei Bologna nasce e si svolge nel cuore del piccolo paese di Rocchetta Tanaro, nell’Astigiano: qui Giuseppe Bologna, chiamato Braida, e sua moglie Caterina, aprono un bar, che nel 1958 diventa la Trattoria Braida. In sala i figli, Giacomo e Carlo, che nel 1961 cominciano a produrre Barbera con la propria etichetta. La Barbera Braida miete subito successi immediati, come anche gli altri vini di Giacomo: il Grignolino, il Moscato d’Asti, il Brachetto d’Acqui. Negli anni Ottanta arriva poi il Bricco dell’Uccellone e la consacrazione definitiva. Dopo la prematura scomparsa di Giacomo, nel 1990, sono i suoi figli Raffaella e Giuseppe a raccoglierne l’eredità, ampliando l’azienda, acquistando vigneti, aprendo un wine resort e lanciando nuove etichette. Oggi Braida è, nel mondo, sinonimo di Barbera.
Nel frattempo, prosegue l’attività del ristorante, che diventa la Trattoria I Bologna, portata avanti da Carlo, da sua moglie e da suo figlio Giuseppe. Nel volumetto, edito dall’azienda, sono raccolte le ricette servite al ristorante, sempre nel solco della tradizione di famiglia, dall’antipasto al dolce: non mancano naturalmente la carne cruda, il vitello tonnato, i tagliolini con crema di basilico, gli agnolotti, fino al bunet al cioccolato. Tutti sono abbinati ad un etichetta firmata Braida, con relativa scheda tecnica e di degustazione.
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