Gli States ad oggi sono il mercato n. 1 per consumi di vino al mondo. Ma l’enologia Usa continua a crescere anche a livello di export, confermando quella tendenza globale che vede 1 bottiglia su 2 consumata fuori dal Paese di produzione. Secondo i dati del “The Wine Institute”, il valore delle esportazioni di vino americano è cresciuto del 6% in valore, a 712 milioni di dollari nel primo semestre 2013, nonostante un lieve calo nelle quantità spedite, -1,4%, a 214,8 milioni di litri. L’obiettivo dichiarato è raggiungere il valore di 2 miliardi di euro all’anno entro il 2020, e la strada intrapresa sembra quella giusta, visto che se l’export di vino americano manterrà questi livelli per il resto del 2013, a fine anno per i produttori Usa potrebbe arrivare il record consecutivo n. 4 in valore esportato. E se il 90% del vino che parte dagli States viene, in realtà, dalla sola California, c’è anche un altro Stato particolarmente felice delle sue performance vinicole, ovvero quella Virginia universalmente riconosciuta come “culla” della viticoltura americana, dove l’industria vinicola, ha ricordato il Governatore Bob McDonnell, continua a crescere, e la cui economia frutta alle casse dello Stato oltre 750 milioni di dollari all’anno. Non male, per uno Sato che conta poco più di 8 milioni di abitanti.
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