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GLI USA SI CONFERMANO PRINCIPALE MERCATO MONDIALE DEL VINO, ANCHE GRAZIE ALLA FLORIDA, REGINA DELLE IMPORTAZIONI, E A DUE PASSI DAL MESSICO, IN NETTA SCESA: IL 4 E IL 6 FEBBRAIO TORNA IL SIMPLY ITALIAN GREAT WINES, A MIAMI E CITTÀ DEL MESSICO

Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato mondiale del vino, e se l’Italia enoica è ai vertici ormai da anni, è anche grazie alla Florida, il primo Stato importatore, e il terzo per consumi, dopo la California e New York. E Miami dunque, crocevia di culture diverse, rappresenta non solo uno dei punti nevralgici per il business enologico negli Stati Uniti, ma anche una delle più importanti porte di accesso per tutta l’area Caraibica e del Centro e Sud America. Qui, il 4 febbraio, andrà in scena la prima tappa del “Simply Italian Great Wines”, che proseguirà poi a Città del Messico il 6 febbraio. Quello in Florida è il primo appuntamento dell’anno e rappresenta, per numero di aziende, istituzioni e operatori coinvolti, oltre che per le tematiche trattate e gli eventi collaterali organizzati, il più completo, articolato e conosciuto evento promozionale dedicato al vino italiano di tutta l’area.
La manifestazione torna nel continente americano con oltre 50 aziende italiane che, insieme a Federdoc, Consorzio Franciacorta, U.Vi.Ve., Istituto Grandi Marchi, Camera di Commercio di Udine e Camera di Commercio Italiana a Miami, presenteranno il meglio della loro produzione. “Gli Usa continuano a essere il principale mercato di sbocco del vino italiano, secondo i dati Istat, a ottobre le vendite hanno toccato i 907 milioni di euro, registrando una crescita del 7,9%. Essere primi, però, è ancora più difficile, perché - spiega Marina Nedic, managing director Iem - è necessario operare con sforzi ed energie maggiori per mantenere il primato rispetto ai concorrenti, non solo francesi o australiani, ma anche gli stessi produttori americani.” E proprio l’attività promozionale ed educazionale, diventa lo strumento più efficace per far conoscere la qualità del vino italiano rispetto alla concorrenza straniera. In quest’ottica sono stati per esempio organizzati due seminari, uno dedicato ai vini della Franciacorta e uno ai vini veneti, a cui si aggiunge un terzo workshop seguito da degustazione di Federdoc sul tema della regolamentazione dei vini italiani e delle denominazioni di origine.
Se il mercato americano è una conferma, quello messicano riserva piacevoli sorprese. L’aumento del reddito pro-capite si accompagna a una crescita costante del consumo di vino negli ultimi anni, specialmente di quello estero che rappresenta il 75% del prodotto presente nel Paese e, infatti, il 6 febbraio, il tour farà tappa a Città del Messico dove l’evento è organizzato con il supporto dell’Associatión Mexicana de Sommeliers e dell’Organización National de Sommeliers de Mexico. Qui verrà replicato il programma di seminari e walk around tasting con operatori, importatori, distributori, sommelier, buyer, giornalisti che incontreranno l’eccellenza della proposta enoica italiana. “Il Messico ha un grande potenziale - sottolinea Marina Nedic - anche se il consumo pro-capite è ancora ben lontano dai valori di paesi produttori come la Spagna, la Francia o l’Italia, gli esperti stimano un tasso costante di crescita del 13% nei prossimi anni. È il momento di spingere in questo paese, che sta sempre più apprezzando il buon vino. Qui i principali vini importati sono ancora quelli di Spagna e Cile, ma l’Italia ha fatto un balzo in avanti superando la Francia”.
Info: www.sumplyitaliangreatwines.com

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