Che cosa hanno in comune i premier crus di Borgogna e il Barolo? Per chiunque un po’ si intenda di vino, la domanda ha risposta facile: sono entrambi grandissimi vini rossi, ognuno espressione migliore della vocazione viticola del proprio territorio di origine. Ma non è sufficiente: in questa particolare occasione, infatti, ciò che Barolo e Borgogna condivideranno sarà una prestigiosa sessione di degustazione, nella Tenuta Carretta, in cui alcuni “premier crus” borgognoni del 1999 saranno affiancati ad una scelta di selezionatissimi campioni di Barolo sempre 1999; il confronto valutativo è estremamente interessante e finalizzato ad approfondire la valenza del terroir nella produzione di due grandi vini da invecchiamento. L’evento, fortemente voluto ed organizzato dalla Tenuta Carretta, nel cuore del Roero, dal 14 al 17 dicembre, ad oltre nove anni dall’ultima degustazione del Grand Jury in Piemonte (info: Annalisa Chiavazza - Well Com, Alba, tel 0173/362958, info@wellcomonline.com).
Il Grand Jury Européen è una giuria di valutazione internazionale fondata nel 1996 da Francois Mauss; è composta da degustatori provenienti da Europa e Stati Uniti, siano essi giornalisti, editori, ristoratori, sommelier; il prestigio del Grand Jury, riconosciuto a livello mondiale, nasce dalla fama dei singoli membri (ne fanno parte, tra gli altri, Michel Bettane, Stéphane Derenoncourt, Enzo Vizzari, Peter Moser …) e dal rigore con cui le regole di degustazione dell’associazione vengono condivise ed applicate. I principi basilari - l’assaggio alla cieca, il divieto per i degustatori di condividere opinioni sui campioni fino al momento preposto alla discussione, l’omogeneità nel metodo di assegnazione dei punteggi - garantiscono la massima obiettività, evitando le interferenze legate a personali predisposizioni dei giurati. Poiché il valore di una degustazione del Grand Jury non si risolve in un semplice punteggio, ma è tanto più utile in quanto le opinioni sono confrontate e condivise, il gruppo di valutazione internazionale sarà affiancato, a rotazione, da una selezione di produttori di Barolo che prenderanno parte alle due sessioni di lavoro giornaliere. I produttori “ospiti” potranno così avere un feedback diretto ed un contatto personale con i degustatori.
“I nostri obiettivi - afferma Paolo Dracone, proprietario della Tenuta Carretta - sono principalmente due: il primo è quello di dare agli ospiti degustatori e produttori la possibilità di confrontarsi in “campo neutro”, nel Roero, su vini di grande pregio, siano essi Borgogna o Barolo, offrendo la rara occasione di valutare in parallelo un’annata non recente come il 1999. Senza dubbio il confronto sarà molto interessante, soprattutto per la verificadel l’effetto del tempo nelle due tipologie, per vini di particolare difficoltà interpretativa come quelli che si originano dall’uva Pinot nero e dal Nebbiolo”.
“Il secondo obiettivo - prosegue Dracone - altrettanto importante per i produttori di Barolo, è quello di poter avere un contatto diretto e un confronto immediato con un panel di degustatori di livello elevatissimo, di fatto a nostra disposizione per tre giorni. La sessione di lavoro che stiamo organizzando produrrà una importante ricaduta in termini di immagine per il territorio e per l’assegnazione di punteggi cui verrà dato ampio risalto sulla stampa: ancora prima di ciò, però, la presenza e la viva voce dei degustatori stranieri ci potrà dare importanti indicazioni - di produzione, ma anche commerciali - per una più mirata pianificazione delle future scelte aziendali”.
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