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HAI VOLUTO IL VINO? PEDALA! LA CANTINA DI MONTEPULCIANO SALCHETO “CARBON FREE”, PRIMA REALTÀ VINICOLA EUROPEA COMPLETAMENTE SCOLLEGATA DALLA RETE ENERGETICA NAZIONALE, PRESENTA A VINITALY IL PRIMO STAND OFF-GREED ALIMENTATO A FOTOVOLTAICO E “PEDALI”

Italia
Il patron di Salcheto, Michele Manelli, con Fabio Renzi, sgretario della Fondazione delle eccellenze italiane, Symbola

Vuoi degustare il vino? Allora pedala, e produci energia elettrica per il primo stand off-grid mai visto a Vinitaly. Ecco l’idea di Michele Manelli della cantina Salcheto “carbon free” di Montepulciano, la prima completamente scollegata dalla rete energetica nazionale, che “replica” il proprio concept a Verona, “in un’operazione simbolica e provocatoria, certo, ma impone di riflettere sui grandi temi dell’ambientalismo d’impresa che a noi stanno molto a cuore”. E così, lo stand sarà alimentato dall’energia recuperata “grazie al una piccola stazione fotovoltaica che ho installato nel terrazzo dell’albergo vista lago dove soggiorniamo. E poi i visitatori che vogliono assaggiare i vini troveranno un risciò sul quale dovranno salire e pedalare: collegati ad un generatore, ci aiuteranno a far quadrare il bilancio energetico. Abbiamo anche preparato un listino di prezzi al consumo: un minuto di pedalate per un calice di vino, aggiungetene mezzo per quelli al fresco!” Ovviamente, si consiglia abbigliamento sportivo ...
Info: www.salcheto.it

Focus - Il ritratto di Salcheto
Salcheto, azienda in Montepulciano, è una realtà da 200.000 bottiglie di vino prodotto in 40 ettari di vigneto biologico. Michele Manelli è impegnato da anni, anche con la collaborazione degli amici della Fabbrica del Sole di Arezzo, nella realizzazione della “cantina ideale” per produrre il sangiovese migliore nel modo più efficiente e pulito possibile, anche per l’ambiente.
Salcheto ha inaugurato, intanto, la prima cantina energeticamente autonoma senza distogliere terreni alla coltivazione, in grado di produrre e recuperare la “sua” energia: con le biomasse legnose, dai gas di fermentazione delle uve o raffreddando l’acqua nel sottosuolo, solo per citare alcune delle fonti. E quando fa buio si smette di lavorare: la cantina si illumina solo grazie a giochi di specchi e lucernari che catturano l’illuminazione esterna per diffonderla fino a 15 metri sotto terra. Un sistema, quello di Salcheto, già premiato tra gli altri da Legambiente e dalla Fondazione Spadolini, che ha intrapreso anche la strada della certificazione delle proprie emissioni ottenendo la prima “Carbon Footprint” asseverata della propria bottiglia.
Una strada impegnativa ma di cui sembrano beneficiare anche i vini, come dimostrano i premi della critica e l’apprezzamento dei consumatori: il Salco Evoluzione, uno dei migliori rossi toscani, il Nobile di Montepulciano e il Rosso di Montepulciano, vini “puliti”, che sanno di territorio.

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