La primavera è ormai finita, ma l’idillio tra Hong Kong ed i fine wines continua a macinare successi, specie nelle aste. L’ultima, organizzata da Christie’s il 16 giugno, in cui il 93% dei 280 lotti ha trovato un compratore, ha toccato i 2,2 milioni di dollari: al top, come sempre, il meglio della Francia enoica, sia con le vecchie annate che con i grandi formati, su tutti le 12 bottiglie di Romanée - Conti 1988, battute a 117.000 dollari. Eppure, i trend del mercato asiatico raccontati da WineNews solo qualche giorno fa, si fanno sentire anche nelle vendite all’incanto. Collezionisti e wine lovers di Hong Kong (e della Cina), ormai, non si “accontentano” più dei Premièr Cru di Bordeaux e, dopo che Pétrus e Latour hanno surclassato Lafite, vogliono scoprire altro, come i meno quotati Deuxième Cru, i vini di Borgogna, e le grandi etichette italiane, Sassicaia e Masseto su tutte, senza dimenticare la Napa Valley. Le case d’asta, dal canto loro, non potranno far altro che adeguarsi, e cercare di accontentare il gusto asiatico, sempre più complesso e curioso, anche verso i bianchi, che ben si sposano con la cucina del territorio, a partire dai vini dolci di Sauternes fino ai migliori Champagne.
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