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“I CINESI SONO STUFI DI COLTIVARE SOLO VARIETÀ FRANCESI PER I LORO VINI. ECCO PERCHÉ L’UNIVERSITÀ DI PECHINO CI HA CHIESTO DI STUDIARE DEGLI INCROCI DI VITIGNI NUOVI INSIEME A LORO”. COSÌ A WINENEWS IL PROFESSOR ATTILIO SCIENZA (UNIVERSITÀ DI MILANO)

I cinesi stanno scoprendo il vino di qualità, ma anche le evoluzioni del gusto sembrano seguire il ritmo frenetico dello sviluppo economico del Paese. E, così, se già Bordeaux inizia ad essere tradito per la Borgogna, buone notizie, in qualche modo, arrivano anche per il vino italiano. “I cinesi sono già stufi di coltivare solo varietà francesi per i loro vini, come Cabernet, Merlot e Syrah. Ecco perché l’Università di Pechino ci ha chiesto di studiare degli incroci di vitigni per rinnovare la viticoltura cinese”, ha detto a WineNews il professor Attilio Scienza, dell’Università di Milano. Un attestato di stima e un ulteriore riconoscimento del fatto che l’Italia, dal punto di vista dell’innovazione in viticoltura, tanto per rimanere in clima olimpico, è da medaglia d’oro.

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