Nonostante non sia un momento storico dei migliori per quanto riguarda i consumi di vino in Italia, la bevanda più identitaria del Belpaese, espressione di secoli di storia, di mille territori, ma anche di innovazione e modernità, continua ad accompagnare la quotidianità delle persone, pur in misura diversa e soggettiva, e quindi con un’incidenza che varia in base a frequenza, fascia geografica, sesso ed età. A vincere, però, è un consumo molto più saltuario rispetto al passato, a dimostrazione anche di un trend, più salutistico, che sta prendendo piede (anche se non mancano fenomeni distorsivi come il “binge drinking”, con 8 milioni di persone che hanno avuto comportamenti a rischio legati al consumo di alcolici). Secondo i dati Istat, analizzati da WineNews, nel 2023 sono 29,4 milioni i consumatori di vino in Italia, un numero che resta stabile sul 2022 (29,3 milioni) e che indica come un italiano su due (50%), con i suoi ritmi, consuma vino, considerando una popolazione di 58,9 milioni di persone presente in Italia al 31 dicembre 2023.
Sul totale di consumatori, il 3,6% beve più di mezzo litro di vino al giorno, il 25,3% si concede uno-due bicchieri quotidiani, con il 57,8% che consuma vino più raramente, la fascia predominante. Quindi circa 8,5 milioni di persone (29%), in Italia, bevono vino ogni giorno, che sia mezzo litro o semplicemente uno-due bicchieri. Dati che mostrano come il vino sia più “radicato” nella vita delle persone di una bevanda popolare come la birra che conta su una “platea” di 27,2 milioni di consumatori di cui 2,6 milioni (9,5%) sceglie almeno una “bionda” ogni giorno.
Tornando al vino, i consumatori sono di più al Nord, in particolare al Nord-Ovest, tanto che con 14,4 milioni arrivano ad un passo (48,9%) dalla metà del totale nazionale. Il Mezzogiorno arriva a 8,9 milioni (30,3%), superando di poco il Centro Italia a 6,1 milioni di consumatori. La Lombardia ha il più alto numero di consumatori di vino, oltre 5 milioni (17% del totale), davanti a Lazio (2,8 milioni pari al 9,7%), Veneto (2,6 milioni, 8,9%), Campania (2,5 milioni, 8,75%) ed Emilia-Romagna (2,4 milioni, 8,39%). Piemonte e Toscana, due delle più prestigiose regioni del vino italiano, si fermano rispettivamente a 2,2 milioni e 2 milioni di consumatori.
Da considerare, comunque, come fa notare il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) nel suo “Annuario dell’Agricoltura italiana” 2023, che il livello di penetrazione differisce molto in funzione del genere, essendo in media pari al 65% per gli uomini e al 45% per le donne. La penetrazione per fasce di età evidenzia per gli uomini una percentuale vicina o oltre il 60% per tutte le classi di età dai 25 ai 74 anni; mentre, per le donne, la percentuale cresce, raggiungendo o superando il 50% nella fascia da 20 a 59 anni, a indicare un più recente avvicinamento del mondo femminile al consumo di vino. In generale, le tendenze in termini di frequenza nei consumi indicano una progressiva affermazione di abitudini di consumo più responsabili e consapevoli. In termini di preferenze, viene registrato una netta prevalenza del consumo di bianchi sui rossi e un progressivo orientamento verso i vini di qualità, che quasi equiparano quelli da tavola, nel contesto di un consumo pro-capite che è tornato a scendere, spinto verso il basso sia dagli stili di consumo, che dalle difficoltà economiche delle famiglie, tornando a collocarsi sui valori pre-Covid.
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