L’Etna, oggi, grazie alla capacità dei vignaioli siciliani di far interagire armonicamente la tipicità dei propri vitigni, le condizioni geo-morfologiche uniche è un clima particolare, è ormai a pieno titolo tra i terroir più rappresentativi dell’Italia in bottiglia, tanto da attirare l’attenzione e gli investimenti delle aziende più importanti della Regione. Come Planeta che, dopo tre anni di lavori, è pronta a vinificare le uve della vendemmia 2012 nella nuova Cantina di Feudo di Mezzo (nella foto), un “giardino di pietra” tra i vigneti Sciara Nuova e Montelaguardia, a due passi da Passopisciaro, incastonato all’interno di una colata lavica del 1566. Info: www.planeta.it
Il progetto nasce dalla collaborazione tra due architetti siciliani, Gaetano Gulino e Santi Albanese, e la famiglia Planeta che, anche in questa nuova avventura, ha voluto partecipare alle scelte tecniche e stilistiche. La costruzione nasce nel rispetto del territorio, citandone gli elementi fondamentali in chiave moderna. Dunque la pietra nera dell’Etna come elemento architettonico dominante, cercando di segnare comunque una linea di discontinuità dal passato. Un muro circonda la Cantina, un isolante perfetto, ma anche un ideale anello tra la modernità della costruzione ed i materiali usati per costruirla, classici della tradizione e della natura ridondante dell’Etna. La bottaia, in corso di realizzazione, verrà anch’essa inserita nel contesto paesaggistico, seguendo una struttura classica tipica delle campagne etnee. Una moderna efficiente struttura al cui interno il vino riposerà in botti e barriques, sarà protetta dagli sbalzi termici grazie alla costruzione esterna di un castello di pietre accatastate ordinatamente come da antica tradizione, quando si raccoglieva la pietra lavica che nei campi ostacolava la coltura del vigneto, la terra del vulcano strappate alla lava.
L’attenzione mostrata per i dettagli paesaggistico architettonici non toglie spazio all’impegno posto nelle dotazioni tecniche volte a garantire il massimo della qualità nella vinificazione, con particolare cura per la fase di arrivo di in cantina (con una serie di tavoli di cernita e nastri che minimizzano lo stress alle uve) e per la fase di pressatura che avviene con pressa a polmone per le uve bianche e con l’utilizzo di un moderno torchio verticale per le uve rosse. Il ciclo si conclude con l’imbottigliamento, che precede l’affinamento.
Ultimo step per il completamento del progetto sull’Etna è il restauro conservativo, già in atto, delle antiche costruzioni enologiche preesistenti a Sciara Nuova dove presto nascerà un luogo per le pubbliche relazioni e l’ospitalità di Planeta.
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