I lavori della Cité du Vin di Bordeaux, come si chiamerà il museo della cultura del vino più grande d’Europa (e non più Cité des Civilisations du Vin), procedono spediti, e nella città girondina il “decanter”, cui è ispirato l’avveniristico progetto dello studio parigino X-Tu, già svetta sull’area fieristica, con i suoi 55 metri. E via via che ci si avvicina a marzo 2016, quando aprirà i battenti al grande pubblico, emergono nuovi particolari su cosa ci sarà al suo interno. Che riguardano, principalmente, la punta di diamante della “cité”, ossia gli ultimi due piani: al settimo sorgerà il ristorante “7ème”, sulla scia del mitico “Jules Verne” sulla Tour Eiffel, che sarà gestito da Nicolas Lascombes, tra i massimi esponenti della gastronomia del territorio (con la brasserie più famosa della città, la “Brasserie Bordelaise”, ed il ristorante “La Terrasse Rouge” a St. Émilion), che proporrà ai 120 fortunati che il locale potrà accogliere ben 500 vini, di cui il 25% di Bordeaux, il 25% dal resto della Francia ed il rimanente 50% dagli altri Paesi; all’ottavo piano, invece, ci sarà un belvedere, da cui dominare con lo sguardo Bordeaux, magari degustando uno dei 20 vini in degustazione di tutto il mondo, da una carta costantemente aggiornata. Nel frattempo, l’amministrazione cittadina fa i primi conti, su quello che in città viene già definito il “faro dell’enoturismo”, pronto ad accogliere tra i 400.000 ed i 500.000 wine lover all’anno da tutto il mondo, secondo le stime dell’ufficio del turismo di Bordeaux, che ogni anno accoglie 6 milioni di turisti.
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