I percorsi del “Comitato Decennale”, nato per valorizzare e storicizzare l’opera e il pensiero di Luigi Veronelli a dieci anni dalla scomparsa, e del “Seminario Permanente”, di cui il giornalista fu socio fondatore e presidente onorario, che dal 1986 studia e promuove i vini e i cibi italiani di qualità, si incrociano, intorno alla personalità di “Gino” Veronelli, al Complesso Monumentale di Astino. Già sede della mostra “Camminare la Terra”, prodotta con la Triennale di Milano, l’antico monastero alle porte di Bergamo ospiterà, dal 2 luglio al 26 ottobre, un calendario di incontri conviviali, degustazioni ed eventi dedicati al grande intellettuale del Novecento, nella cornice de Le Cantine di Astino (www.astinoexpo2015.it).
Iniziative di alto valore culturale, come “Le bottiglie di Gino”, ciclo di degustazioni di vini rari e antichi provenienti dalla cantina di Luigi Veronelli, L’”Enciclopedia delle Arti Effimere”, collana di cene nelle quali saranno proposti piatti che hanno fatto la storia della grande ristorazione italiana, le degustazioni “Seminario Veronelli Premium Wine Tasting”, serate monografiche dedicate al meglio dell’enologia italiana, “Menu e ricette di Gino”, serie di cene con piatti ideati o composti da Veronelli, e “Il discorso del vino”, incontri dedicati alla storia del vino, dall’antichità al Medioevo.
Focus - I primi appuntamenti nel ... Complesso Monumentale di Astino
Il primo appuntamento sarà di scena il 2 luglio, con la degustazione “Barbaresco, grandi cru di Langa”, per il ciclo “Le bottiglie di Gino”, con etichette pressoché introvabili dalla cantina di Veronelli. In degustazione guidata, annate storiche di alcuni grandi cru della denominazione: dal Barbaresco Montestefano 1985 Prunotto al Barbaresco Camp Gros Martinenga 1985 Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy, dal Barbaresco Vigneto Rocche dei 7 Fratelli 1982 Eredi Lodali al Barbaresco Bricco Asili 1974 Ceretto, dal Barbaresco Santo Stefano 1970 Castello di Neive al Barbaresco Santo Stefano di Neive 1970 Bruno Giacosa.
Quindi, l’8 luglio, per la collana “L’Enciclopedia delle Arti Effimere” una cena dedicata a Nino Bergese: cuoco dei re e re dei cuochi, un’occasione per assaggiare piatti che hanno fatto la storia della cucina italiana. Figlio di un ferroviere, Giacomo Bergese, genio della cucina italiana del Novecento, inizia la sua carriera a 13 anni, come aiuto dello chef Giovanni Bastone. Grazie al suo talento, diviene presto primo cuoco al servizio del cerimoniere di Casa Savoia.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Bergese decide di farsi ristoratore e apre a Genova “La Santa”, ristorante premiato nel 1969 con due stelle Michelin. Conclude la carriera trasferendo il suo sapere al giovane Valentino Marcattilii, che lo affianca al San Domenico di Imola, e a tutti gli italiani con “Mangiare da re”, ricettario pubblicato nel 1969 con introduzione di Luigi Veronelli. Ai piatti saranno abbinati i vini delle aziende che sostengono il Seminario Veronelli.
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