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I PRODUTTORI DI BORGOGNA ALLA RICERCA DI NUOVI VIGNETI. LA CÔTE D’OR NON BASTA PIÙ A SODDISFARE UNA CRESCENTE DOMANDA PER I VINI DELLA REGIONE, COMPLICI DUE ANNATE POCO PRODUTTIVE E LE RICHIESTE DI PRODOTTO PROVENIENTI DALL’ASIA

Dalla Maison Joseph Drouhin a Louis Latour, a Dominique Lafon: ecco alcuni nomi rappresentativi della Borgogna enoica che stanno acquistando terreni al di là Côte d’Or, al fine di garantirsi un giusto approvvigionamento di uva per futuro.

L’interesse si è focalizzato soprattutto su Maconnais, sede di famose denominazioni bianchiste Saint-Véran e Pouilly-Fuissé e Chablis.

Una tendenza che prende le mosse senza dubbio da due fattori decisivi: la estrema scarsezza delle ultime due annate e la domanda di vini borgognoni proveniente dall’Asia che continua a crescere.

Va detto, però, che il problema più impellente è quello dell’approvvigionamento delle uve rosse e cioè del Pinot Nero. Per risolvere questo problema, si sta piantando nella parte meridionale del Beaujolais sotto la denominazione Coteaux Bourguignons.

In Borgogna la media produttiva è di 1,5 milioni di ettolitri, nel 2012 è scesa a1,28 e quest’anno calerà ancora a 1,2. I prezzi delle uve stanno pertanto salendo e c’è una grande richiesta.

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