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TURISMO DEL VINO

I vigneti italiani da visitare almeno una volta nella vita? Ecco le “15 Meraviglie” del Belpaese

Dall’Alto Adige alla Sicilia, il volume “150 Vineyards you need to visit before you die” racconta le “grandi bellezze” da cui nascono i nostri vini

Le vigne di Alois Lageder, simbolo della massima espressione del territorio racchiuso nei grandi vini dell’Alto Adige; il vigneto Colonia di Fèlsina, un “unicum” nel cuore del Chianti Classico dal quale non può che nascere una Gran Selezione; i filari tra Bolgheri e il mare della Tenuta dell’Ornellaia dove nasce un vino-mito come l’Ornellaia; le vigne che circondano l’Abbazia di Novacella in Alto Adige, uno dei più antichi “monasteri del vino” ancora produttivi al mondo; i vigneti della griffe Donnafugata sull’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa e territorio sulla cresta dell’onda; i filari di Pojer e Sandri in Trentino che ne fanno il “giardino vitato più bello d’Europa”; le vigne di Grillo sull’isola di Mozia della Tenuta Whitaker di Tasca d’Almerita, Riserva naturale e archeologica custodita con la Fondazione Whitaker; i vigneti dell’isola-carcere di Gorgona, dove grazie a Marchesi Frescobaldi i detenuti producono il Gorgona, il “vino del riscatto”; i filari della Tenuta Greppo-Biondi Santi a Montalcino, dove è nato il Brunello alla fine dell’Ottocento; le vigne del Barolo Ornato di Pio Cesare, Cru che ha scritto e sta scrivendo la storia delle Langhe; il vigneto Martinenga, il più importante delle Tenute Cisa Asinari dei Marchesi Di Grésy, anfiteatro naturale nel cuore delle colline del Barbaresco; i filari della collina di Ruffoli che svetta sul Chianti Classico, di Querciabella, tra le aziende storiche del Gallo Nero; le vigne dove nasce uno dei vini più desiderati al mondo, il Barbaresco Sori Tildìn di Gaja nelle Langhe; Venissa, la vigna murata della Dorona sull’isola di Mazorbo a Venezia, dove, con Bisol, è rinato il “vino dei Dogi”; la storica, terrazzata e pittoresca vigna Castelaz in Alto Adige dove Elena Walch produce il suo più noto Gewürztraminer. Dall’Alto Adige alla Sicilia, ecco i vigneti italiani da visitare almeno una volta nella vita, “grandi bellezze” ricche di natura, storia e cultura, custodite dalle cantine nei territori del vino italiano come fossero monumenti e da cui nascono etichette tra le più famose al mondo. E che sono raccontati nel volume fotografico “150 Vineyards you need to visit before you die” dalla giornalista newyorkese Shana Clarke che ha selezionato, come in un catalogo d’arte, 150 tra i vigneti più belli al mondo, dal Sudafrica all’Argentina, dal Cile agli Usa, dalla Nuova Zelanda all’Australia, dalla Cina al Giappone, dalla Georgia all’Armenia, dalla Germania alla Grecia, dalla Spagna al Portogallo, dalla Francia all’Italia che vanta ben “15 Vigneti Meraviglia” (Lannoo Publishers, dicembre 2022, lingua inglese, pp. 256, 39,91 dollari).

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