“Il 2006 è stato caratterizzato da un positivo andamento del mercato nazionale, con una crescita, in valore, di tutti i segmenti e si è rafforzata ancor di più l’attenzione dei consumatori verso la qualità, premiando i tanti investimenti effettuati negli anni passati. L’andamento delle esportazioni vinicole, che ha registrato un aumento in valore del 7,4% a fronte di un aumento della quantità del 13,2%, testimonia l’affermazione del vino italiano ed il definitivo apprezzamento della nostra produzione sui mercati internazionali. Più di 3.000 miliardi di euro di export è un record che fa onore alle nostre produzioni. Tra i Paesi di destinazione in vetta c’è sempre la Germania con oltre 6 milioni di ettolitri (+12,2%), seguita dagli Usa, che superano abbondantemente i 2 milioni di ettolitri (+5,1%) e dal Regno Unito seppure con un lieve decremento nei confronti della cifra dell’anno precedente (-5,8%) ma comunque con un aumento del 2% in valore”.
Sarà su questi dati che il 30 maggio a Roma (Palazzo Rospigliosi) i principali “players” dell’enologia italiana svilupperanno un’analisi sull’andamento dei mercati del vino e tracceranno le linee guida programmatiche sul futuro del settore. L’occasione è l’annuale assemblea di Federvini, l’organizzazione di categoria della Confindustria, presieduta da Piero Mastroberardino e diretta da Ottavio Cagiano de Azevedo.
L’agenda Federvini prospetta anche argomenti come “la riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato Vino (entrata proprio in queste settimane nella fase più critica del suo iter presso le Istituzioni comunitarie), la revisione del Regolamento bevande spiritose, la protezione nazionale, europea ed internazionale delle indicazioni geografiche, le crescenti complicazioni nel commercio internazionale, la fiscalità, la sicurezza alimentare, il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’industria alimentare, la semplificazione e il coordinamento dell’attività amministrativa”.
Federvini analizzerà anche l’andamento delle esportazioni di acquaviti e liquori, che vedono comunque un aumento del 10,5% in quantità.
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