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IL BANCO D’ASSAGGIO DI TORGIANO, UNO DEI PIU’ IMPORTANTI CONCORSI DEL VINO ITALIANO, COMPIE 25 ANNI. ECCO LA SUA STORIA, COSTELLATA DA GRANDI NOMI DELL’ENOLOGIA

Italia
A Torgiano degustare è un arte ...

E’ il più importante concorso del vino italiano, insieme a quello di Vinitaly: il Banco d’Assaggio dei Vini d’Italia di Torgiano (www.bavi.it) compie 25 anni, festeggiando una storia ricca di successi e riconoscimenti, costellata da grandi nomi dell’enologia, del giornalismo e dell’editoria che hanno fatto parte della sua giuria internazionale. Ripercorrere i 25 anni della manifestazione - la prossima edizione del Banco d’Assaggio è di scena dal 28 novembre al 3 dicembre all’Hotel Tre Vaselle di Torgiano - significa attraversare tutto il periodo cruciale dell’enologia contemporanea: quando è nato il Banco di Torgiano il boom del vino italiano era appena iniziato e sui mercati stranieri che contano l’Italia competeva con la Francia nel gioco del sorpasso. Appartengono a questi lustri tutta l’epopea di Slow Food e dei suoi Presidi del Gusto, la nascita e lo sviluppo delle associazioni nazionali “Città del Vino” e “Movimento Turismo del Vino”. E’ del 1980 la prima legge sulle Enoteche e le Strade del Vino, quella del Piemonte, in cui sono nate ben 39 enoteche pubbliche.
La grande intuizione del fondatore del concorso Giorgio Lungarotti - nome storico dell’enologia umbra, la cui azienda è portata oggi avanti dalla figlia Chiara e da Teresa Severini Lungarotti - fu l’inserimento tra i commissari della giuria di qualificati giornalisti stranieri. Così, a Torgiano, negli ultimi 25 anni sono passate grandi firme del giornalismo e dell’imprenditoria, tra cui Henry Gault e Christian Millau, Robert Mondavi, John Mariani, Hugh Johnson, Lamberto Paronetto, Burton Anderson, Ernest Gallo, Jens Priewe, Nicholas Belfrage e Daniele Cernilli. In queste 25 edizioni i vini vincitori sono stati complessivamente 1148, divisi nelle categorie: spumanti, novelli, bianchi, rosati, rossi di varie tipologie. Negli ultimi anni (14 categorie) si premiano ogni anno circa 60 tipi di vino. Le case vinicole premiate sono 304; 276 premi alla Toscana e 161 alla Sicilia, 131 al Trentino Alto Adige e 126 al Veneto, soltanto 77 al Piemonte. Tra le denominazioni trionfa costantemente il Brunello di Montalcino, con un palmares di 66 premi, seguito dai bianchi di Sicilia (46), dal Chianti Classico (43), dal Montepulciano d’Abruzzo (33), dai rossi di Toscana (32), dall’Amarone (29), dai Passiti di Pantelleria (27). Ed ancora Barolo (13 volte) e Nobile di Montepulciano (14).
Castello Banfi, la grande tenuta di Montalcino che ha anche una cantina in Piemonte, è la primatista con 70 premi. Zonin, una delle aziende con più vigneto in Italia (e che partecipa con le sue diverese aziende), ha raccolto complessivamente 33 premi. Al secondo posto assoluto, la grande cantina cooperativa Cavit di Trento, che ha ben 48 premi, seguita dalla siciliana Tasca d’Almerita (31 premi). Comunque tra i principali vincitori ci sono tutti i più bei nomi dell’enologia italiana, Antinori e Frescobaldi, Lungarotti e Duca di Salaparuta, Rocca delle Macie e Donnafugata, Feudi di San Gregorio e Lageder, Cantine Florio e Leone De Castris.
Al Banco d’Assaggio di Torgiano la partecipazione è volontaria e, quindi, il confronto non è universale. Ma è comunque stimolante vedere inserito il proprio vino tra i 5 migliori vini dell’anno di una certa categoria. Così ogni anno centinaia di case vinicole italiane partecipano inviando i propri vini. Il concorso, che vede la regia dell'Associazione Enologi Italiani, è nato con la garanzia di completa segretezza della competizione, mediante l’anonimizzazione dei campioni inviati: un notaio prende in consegna le bottiglie, le chiude in un sacchetto e le contrassegna con un numero, che da quel momento accompagna il vino nella complessa degustazione, condotta da enologi e giornalisti, italiani e stranieri.

Eleonora Ciolfi

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