Ancora un’“Anteprima” (11 marzo, alla Dogana Veneta di Lazise, sulla costa veneta del Lago di Garda, con 60 produttori): è quella del Bardolino 2011 e della sua versione rosata il Chiaretto, un’occasione d’oro per incontrare i vini del Garda nel cuore della zona di produzione.
“La vendemmia 2011 - commenta il presidente del Consorzio del Bardolino, Giorgio Tommasi - è stata quantitativamente inferiore del 5-10% sul 2010, ma il livello di maturazione raggiunto dalle uve si è rivelato eccellente, ben al di sopra del 2010. È stata anche la prima vendemmia nella quale i produttori hanno potuto avvalersi del nuovo disciplinare, che consente a chi lo desideri di utilizzare nell’uvaggio la Corvina Veronese fino all’80% del totale (contro il precedente limite del 65%), e questa ancora maggiore focalizzazione sulle uve tradizionali conferma la volontà della filiera del Bardolino di essere fedele alla propria identità, interpretata modernamente. È questo il segreto, se di segreto si può parlare, che ci ha permesso, in questi ultimi 3 anni, di aumentare i prezzi delle uve e del vino all’ingrosso e di collocare sul mercato senza difficoltà tutta la nostra produzione”.
“Sotto il profilo meteo - aggiunge il responsabile dell’area tecnica del Consorzio del Bardolino, Andrea Vantini - l’annata 2011 possiamo definirla stravagante, con fasi calde e asciutte alternate con momenti freddi e piovosi. Lo scarso sviluppo di malattie ha permesso di disporre di un’uva sana e matura. Il Bardolino nella sua tradizionale versione in rosso ha un buon colore e una struttura piuttosto interessante. Bene anche il Chiaretto: i nostri produttori hanno ormai conseguito nel settore dei rosati un’esperienza tale da consentire loro di gestire al meglio anche le situazioni climatiche più diverse”.
Ma, per il Bardolino e per il Chiaretto, il 2011 è stato un anno felice anche dal punto di vista commerciale: “con piacere - dice il presidente Tommasi - rileviamo l’ulteriore importante crescita dei prezzi del vino sfuso, dovuta alla scarsa disponibilità nelle cantine sulla richiesta di imbottigliamento. Non si è verificato il temuto abbandono da parte di grandi distributori a causa dell’aumento dei prezzi o, quando è avvenuto, è stato compensato da nuovi sbocchi commerciali. Anche la quotazione dell’uva ne ha risentito positivamente”. Il prezzo dello sfuso e quello delle uve è raddoppiato in tre anni: lo sfuso, in particolare, quota attualmente 1 euro al litro contro i 50 centesimi.
La produzione, interamente collocata, è stabilmente intorno ai 240.000 ettolitri. A far da traino è il Chiaretto, salito, in 5 anni, da 7,5 a 10,3 milioni di bottiglie vendute. Il Bardolino “in rosso” ha venduto 21,4 milioni di bottiglie (di cui 300.000 di Superiore). In prossimità della vendemmia, è stato pubblicato il nuovo disciplinare del Bardolino: tra le novità il Chiaretto Spumante (ora intorno alle 200.000 bottiglie, con 30 produttori) per il quale, accanto al brut, sono autorizzate le nuove versioni extra dry e dry.
Info: www.ilbardolino.com
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