Il boom del vino in Cina una bolla di mercato? Decisamente no. Se il consumo del nettare di Bacco nel Paese Asiatico cresce ormai da anni a doppia cifra, la conferma che il Celeste Impero sarà il nuovo mercato di riferimento arriva anche da Europa e Stati Uniti dove le aste dei grandi vini sono in recupero su quelle di Hong Kong, ma grazie ai buyer asiatici che ormai cercano grandi bottiglie anche negli incanti di New York e Londra. Il 44% dei lotti dell’ultima asta nella capitale Uk di Sotheby’s, per esempio, dice “The Drink Business”, se lo sono aggiudicati collezionisti dall’Asia. Ma non solo: la celebre rivista “The Asset”, diffusissima tra gli opinion leader finanziari del continente, ha inserito anche “Dynasty Fine Wines Group”, joint venture tra Tianjin Development Holdings e Remy Cointreau, tra le “compagnie più promettenti” nella sua classifica delle triple “A” (Asset Asian Awards), insieme a colossi dell’informatica come Lenovo, o delle comunicazioni come Cina Telecom. E, intanto, Christie’s ha ottenuto il via libera da quasi tutti gli chateaux di Bordeaux per pubblicare la celebre classificazione del 1855 con i nomi tradotti in cinese per eliminare la barriera linguistica ...
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