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IL CHIANTI, LA PIÙ GRANDE DENOMINAZIONE D’ITALIA, ALLA CONQUISTA DEL PIÙ GRANDE MERCATO (DEL FUTURO) DEL PIANETA, L’ASIA. IL CONSORZIO VINO CHIANTI PRONTO AD UN TOUR CHE, DAL 4 AL 10 NOVEMBRE, TOCCHERÀ GIAPPONE, HONG KONG E CINA

Il Chianti, la più grande denominazione d’Italia, alla conquista del più grande mercato (del futuro) del pianeta, l’Asia. Il Consorzio Vino Chianti pronto ad un tour che in pochi giorni porterà i produttori in mercati già strategici, come quello del Giappone (6 novembre) e altri ancora da aprire pienamente, come Cina (4-6 novembre, a Vin Cina, prima edizione di una fiera dedicata esclusivamente agli operatori del settore, organizzata dalla Camera di Commercio Cinese a Pechino con il patrocinio del Ministero del Commercio del Paese, il più alto organo organizzativo per l’importazione e la circolazione di vini e alcolici) e Hong Kong (8-10 novembre all’International Wine & Spirits Fair, la più importante fiera del vino in Asia). Ma che mercati sono, quelli asiatici, per il Chianti?
“Il Giappone - spiega a WineNews il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - per il Chianti è un Paese tra i più importanti, a livello di Germania e Usa, anche se è una piazza lontana della quale si parla meno. Ma il Giappone compra molto vino italiano e molto Chianti, e riteniamo che sia giusto, in un momento in cui il Paese sta tornando alla normalità dopo i disastri interni che ha avuto, tornare a risollecitare la domanda, a partire da questo evento che organizzeremo a Tokio. Hong Kong e la Cina, invece, sono indubbiamente le realtà più interessanti a livello di sviluppo e cambiamento del mercato, da penetrare anche per far fronte ad una crisi europea che si sente, per esempio, soprattutto in Germania, un mercato che continua ad essere importante per noi ma che non compra più come prima. E quindi sfondare in questi mercati è sempre più fondamentale. Anche per creare rapporti istituzionali più solidi e chiari, come cercheremo di fare nell’incontro di Pechino, dove chiederemo una maggiore chiarezza su documenti e analisi richieste per l’esportazione, che spesso cambiano di mese in mese”.
Info: www.consorziovinochianti.it

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