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AL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA

Il Commissario Ue alla Salute Várhelyi: “il noto bicchiere di vino al giorno ai pasti non fa male”

Nella visita a Vinitaly 2025 con il collega Hansen ha detto che “cibo e vino non riguardano solo la sopravvivenza ma rendono la nostra vita piacevole”

Mentre a cadenze regolari si riaccende il dibattito sulle etichette con i rischi per la salute, a partire da quelle dell’Irlanda, e che vede otto italiani su dieci contrari, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, il Commissario europeo alla Salute, Olivér Várhelyi, ribadisce come la Dieta Mediterranea “sana ed equilibrata” comprendente il noto “bicchiere di vino al giorno” che, durante i pasti, “non fa male”. E lo fa da Vinitaly 2025, edizione n. 57 (fino al 9 aprile) dove, nella sua visita a Verona con il Commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen, ha sottolineato come “cibo e vino non riguardano solo il sostentamento e la sopravvivenza, ma sono anche ciò che rende la nostra vita piacevole. Elementi centrali del nostro retaggio europeo - ha detto nel convegno “Vino e salute: consumo responsabile per una dieta bilanciata” al Ministero dell’Agricoltura - e il vino incarna una tradizione europea che si è sviluppata in migliaia di anni. Lo stesso Vinitaly è un evento storico che affonda le sue radici nella tradizione vinicola italiana”.
Várhelyi ricorda l’importanza di informare correttamente i consumatori e cita l’esempio tricolore: “quando si parla di salute pubblica - ha detto - è fondamentale non solo adottare buone politiche, ma anche riuscire a influenzare positivamente i comportamenti delle persone. L’Italia è un ottimo esempio: più o meno tutti gli italiani del mondo seguono la Dieta Mediterranea e fanno ogni giorno 3 o 4 pasti così. Scegliere se consumare o meno un bicchiere di vino con un pasto è una decisione personale, ma non possiamo dimenticare che il vino può far parte di un’alimentazione equilibrata. E che studi hanno dimostrato come il consumo di vino abbia effetti benefici su diabete, malattie cardiovascolari. È il giusto equilibrio a non impedire la longevità. Quando parliamo di vino, non ci riferiamo solo all’alcol ma parliamo di un prodotto unico, che può avere anche effetti positivi, ad esempio sul microbiota”. .
Longevità che è stato il tema dell’intervento del sottosegretario italiano per la Salute, Marcello Gemmato: “in questa classifica siamo il secondo Paese dopo il Giappone - ha sottolineato - Stati del nostro stesso livello culturale e di ricerca hanno una mortalità maggiore. E l’unico elemento distintivo tra noi e gli altri è l’alimentazione, perciò aderire a uno stile di vita corretto fa sì che certe patologie non si conclamino e più facilmente si superi gli 80 anni di vita. Elementi di sostenibilità anche per quanto riguarda il Sistema Sanitario Nazionale”. Torna centrale il concetto di equilibrio: “non è l’abuso il parametro di riferimento, ma l’uso moderato e consapevole. Il consumo di vino è patrimonio della Dieta Mediterranea, un unicum che fa parte anche della socialità e convivialità. Difenderla vuol dire difendere la salute degli italiani”.
A tornare, invece, sulle etichette con gli health warnings e a definirle “fuorvianti” è stato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “i dazi non ci appassionano, ma anche la criminalizzazione depotenzia il vino. Ed è qui che dobbiamo agire insieme all’Europa. Va bene informare il consumatore, ma proprio per questo informiamolo sul fatto che il vino non fa male a prescindere. Il compito dell’Unione Europea è garantire la libera circolazione delle merci, non stigmatizzare un prodotto con le etichette. Bruxelles si adoperi su quei Paesi che faranno etichettature di questo tipo”.
Con l’auspicio di trovare una spalla sia con il Commissario europeo alla Salute Várhelyi che con quello all’Agricoltura, Christophe Hansen: “lavoreremo insieme su temi come benessere e salute per non spingere il nostro modello verso il suicidio produttivo, criminalizzando i nostri beni più preziosi. Il vino è convivialità e anche quella fa bene alla salute, se siamo tra i Paesi che consumano più vino procapite e siamo anche tra quelli con il più alto tasso di longevità non può essere certo un caso”.
All’evento hanno partecipato il presidente Veronafiere, Federico Bricolo, il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, e il dg Oiv-Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino John Barker.

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