02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

IL CONCETTO DI DEGUSTAZIONE CAMBIA E SI TRASFORMA IN “3D”, ATTRAVERSO UNA SCHEDA DI DEGUSTAZIONE “TRIDIMENSIONALE”, PER DARE PIÙ IMPORTANZA ALLA TERRITORIALITÀ DEL VINO, OLTRE CHE ALLE SUE QUALITÀ. L’IDEA-PROVOCAZIONE È DEL CONSORZIO DEL SOAVE

Italia
Nasce la scheda di degustazione “tridimensionale”

Il concetto di degustazione cambia, e si trasforma in “3D”, attraverso una scheda di degustazione “tridimensionale”, per dare più importanza alla territorialità del vino, oltre che alle sue qualità. L’idea-provocazione è del Consorzio del Soave. Le tre dimensioni sono quelle che identificano i vini di territorio: origine, stile e valore. Ognuna delle quali, a sua volta, sarà valutata su tre parametri: l’origine su “identità” (il legame con l’origine territoriale), “coerenza” (la riconoscibilità) e “consistenza” (la forza del legame vitigno/territorio); lo stile su “pulizia” (il risultato tecnico enologico, l’assenza di elementi che disturbano la corretta valutazione), “tecnica” (la capacità di trasmettere gli elementi caratterizzanti l’identità del vino attraverso le pratiche enologiche) e il “metodo” (la corrispondenza attesa a livello di realizzazione e la capacità del produttore di trasferire nel vino il proprio stile”; il valore su “equilibrio” (l’armonia nel vino tra la forza dei vitigni e l’identità del territorio), “eleganza” (il risultato complessivo che deve comunque premiare un vino di grande piacevolezza) e sul “piacere” (il grado di soddisfazione complessiva e di interesse che l’esperienza degustativa ha prodotto).
Proprio dall’incrocio di origine, stile, valore si otterrà una fotografia in “3D” sia di ogni vino che del valore complessivo della denominazione e dell’espressione dell’annata. Per ottenere con più efficacia questi obiettivi è stata elaborata con l’aiuto di tecnici esperti e degustatori qualificati una scheda “futuristica ed innovativa” per la valutazione di quello che può essere l’importante rapporto, ideale, tra vitigni, uomo e territorio.
“È un progetto (che presentiamo ufficialmente a Vinitaly, dal 7 al 10 aprile a Verona), una piccola provocazione nel dibattito sulle degustazioni - spiega il direttore del Consorzio Aldo Lorenzoni - perché abbiamo registrato, parlando con aziende e giornalisti, una serie di limiti sulle varie schede di degustazione e valutazione, quando si tratta di confrontarsi con vini che, come il Soave ma non solo, hanno una forte connotazione territoriale. Le schede di degustazione, quasi sempre, tanto che nei concorsi che nelle guide, per esempio, valutano altri criteri, spesso premiando più, soprattutto nel primo caso, criteri internazionali che valutano il vino in sé, senza valorizzare l’aspetto territoriale, soprattutto quando il confronto è tra vini di territori e denominazioni diverse. E questo a volte si riflette anche nelle scelte produttive delle aziende, che magari sacrificano qualche aspetto identitario e territoriale per creare vini più adatti ai concorsi e ai giudizi. E con questa nuova scheda, vogliamo provare a dare una nuova chiave di lettura che premia sicuramente la qualità del vino, ma anche la sua “aderenza” alla territorialità. È un tema sul quale ci sembra che ci sia un grande interesse. Ed è anche il nostro modo per rendere omaggio ai 50 anni della legge sulle Denominazioni: non guardando al passato, ma al futuro, puntando su una ripresa di orgoglio che ogni territorio del vino deve avere”.
Un modo diverso per analizzare il vino e, in futuro, farne crescere il valore legato tanto alle sue origini, quanto agli uomini che le custodiscono e le interpretano.
Info: www.ilsoave.com

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli