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Il Consorzio del Brunello di Montalcino, come annunciato a WineNews, cambia disciplinare per la maggiore tutela della tracciabilità, dopo le ultime frodi. Ma tante le novità per uno dei vini più celebri d’Italia e del mondo

Italia
Il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci

Comunicazione obbligatoria almeno due giorni lavorativi prima del trasferimento all’Organismo di controllo incaricato per la comercializzazione di uva o di vino nuovo ancora in fermentazione o in fase di affinamento destinato a divenire Brunello o Rosso di Montalcino: ecco una delle azioni messe in campo dal Consorzio del Brunello di Montalcino sul fronte della tracciabilità, come annunciato da tempo, a WineNews, dal presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci, dopo il sequestro, a fine maggio, di alcune bottiglie di falsi vini a denominazione, e soprattutto del celebre rosso. Ma questa è solo una delle modifiche ai disciplinari dei vini del territorio (Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello e Sant’Antimo), approvate nei giorni scorsi dall’assemblea del Consorzio. Tra cui la densità di impianto minima, che passa da 3.000 a 4.000 piante ad ettaro per i vigneti nuovi o reimpiantati a partire dal 1 gennaio 2015, l’introduzione della possibilità dell’irrigazione di soccorso, fino ad oggi vietata, e la possibilità di tagli, per il Brunello e per il Rosso, tra tutte le annate presenti in cantina, a patto che l’85% della bottiglia finale sia di vino dell’annata rivendicata.
Info: www.consorziobrunellodimontalcino.it

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