Il Crèmant de Loire cresce sia all’estero che in patria, confermando alcune delle tendenze più marcate che stanno contraddistinguendo il mercato vinicolo oggi. Ovvero la tenuta maggiore delle bollicine rispetto ad altre produzioni, sia per ragioni di gusto in quanto si tratta di vini più freschi e anche più leggeri, ma anche per la ricerca sempre più mirata da parte dei consumatori di alternative a buon prezzo rispetto allo Champagne (che nel 2024, anche per motivi di costo ha vissuto uno dei suoi anni più complicati) e che, di riflesso, fanno crescere i mercati relativi a denominazioni più economiche. Come, tra le altre, quella situata nella Valle della Loira che, come spiega il magazine francese Vitisphere, nel 2024 ha visto crescere le proprie esportazioni del 15% con la Germania che è stato di nuovo il principale mercato, seguita dal Regno Unito (dove si è registrato un incremento del 40%), Stati Uniti, Belgio, Svezia e Giappone.
In totale sono stati 122.500 gli ettolitri di Crèmant de Loire venduti a livello internazionale, su un totale di 202.000. Se infatti l’export è sempre stato lo sbocco principale dello spumante francese della Loira noto per la sua freschezza e il buon rapporto qualità-prezzo, ottima è stata anche la performance per quanto riguarda le vendite nella Grande distribuzione, cresciute del 13% per 33.600 ettolitri e un prezzo medio al consumo di 6,42 euro (tasse comprese) per bottiglia. E, così, all’aumentare della domanda, i produttori stanno cercando di espandere la produzione.
Lo ha fatto Alliance Loire, una delle principali aziende della regione, che oltre al “De Chanceny” ha lanciato la nuova etichetta “Loria” con una produzione di 2,6 milioni di bottiglie nel 2024, in aumento dell’8%. Mentre la cantina Gratien & Meyer ha acquisito 25 ettari di vigneti nel Saumurois, da dedicare esclusivamente alla produzione di Crémant de Loire, con l’obiettivo di raggiungere le 5 milioni di bottiglie entro il 2030.
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