L’Italia ha dato il definitivo via libera alla produzione dei vini dealcolati made in Italy. Nella Gazzetta Ufficiale di oggi, infatti, è stato pubblicato il decreto del Ministero dell’Agricoltura (firmato a fine dicembre) con le disposizioni nazionali di attuazione del regolamento Ue n. 1308/2013 e successive modificazioni ed integrazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda i vini dealcolati. A partire da adesso sarà, dunque, possibile, come si legge nell’articolo 1, “ridurre parzialmente o totalmente il tenore alcolico dei vini”, spumanti compresi e, nell’etichettatura dei prodotti ottenuti dopo il processo di dealcolazione totale o parziale, sarà riportata la dicitura “dealcolato”, se il titolo alcolometrico effettivo del prodotto non è superiore a 0,5% gradi alcolici o “parzialmente dealcolato” se è invece superiore a 0,5% gradi alcolici ed è inferiore al titolo alcolometrico effettivo minimo della categoria che precede la dealcolazione (in Italia sotto ai 9% gradi alcolici, ndr), fatta esclusione per i vini Dop e Igt.
Un passaggio per certi versi storico e oggetto di profonde divisioni, ma che dà prospettive per il futuro della filiera dello Stivale, come testimoniano anche le stime di mercato e i cambiamenti degli stili dei consumatori con esempi tangibili di “endorsement” al mondo del “No alcol”: in primis, quello della Francia, primo produttore di vino come valore, dove questi prodotti sono già realtà, ma anche il caso della Familia Torres in Spagna, tra i più grandi produttori del Paese, che ha recentemente investito 6 milioni di euro per la costruzione e messa in funzione di una nuova cantina a Pacs del Penedès, interamente dedicata alla produzione di vini dealcolati.
Inoltre, nella stessa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è stata avviata una deroga alle fermentazioni e rifermentazioni al di fuori del periodo vendemmiale per i vini a Denominazione di origine ed Indicazione geografica e per particolari vini, compresi i passiti, ed i vini senza Indicazione geografica per quanto riguarda la campagna vitivinicola 2024/2025, e anche una proroga delle dichiarazioni di vendemmia e di produzione vinicola.
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