Obiettivo, affrontare le sfide attuali e quelle del domani legate all’agricoltura mondiale che non riguardano solo un settore, ma anche il futuro del pianeta che dovrà fare i conti con una popolazione destinata ad aumentare e una richiesta di cibo più pressante. Tutto questo con un clima che cambia, “mal di pancia” manifestati a più riprese dagli agricoltori, le tensioni geopolitiche e il tema della sostenibilità che rimane centrale, ma su cui non manca il lavoro da fare. Si è tenuto, oggi, il G7 delle associazioni agricole, organizzato e guidato da Coldiretti, che per la prima volta ha riunito a Siracusa le principali organizzazioni in occasione del G7 Agricoltura. Al termine dei lavori è stato diffuso un documento comune che è stato consegnato al Ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, presidente di turno del G7, e a John Steenhuisen, Ministro dell’Agricoltura del Sud Africa, per poi essere trasferito a tutti i Ministri. I presidenti delle principali organizzazioni agricole dei Paesi del G7, tra cui la Canadian Federation of Agriculture (Canada), Fnsea (Francia), Dbv (Germania), JA Zenchu (Giappone), Coldiretti (Italia), Cia - Agricoltori Italiani (Italia), National Farmers’ Union (Regno Unito) e Nfu - National Farmers Union (Stati Uniti), si sono riuniti per sottolineare il ruolo cruciale che gli agricoltori e le loro organizzazioni svolgono nella costruzione di sistemi alimentari resilienti, inclusivi e sostenibili.
Questo appello arriva in un momento critico, segnato dall’instabilità geopolitica e dalla crescente crisi climatica. La dichiarazione congiunta, sostenuta anche dall’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori (Wfo), ha spiegato Coldiretti, “non solo riflette la voce collettiva degli agricoltori del G7, ma si allinea anche all’impegno della comunità agricola globale per sistemi alimentari sostenibili. Nel documento si sottolinea la necessità di un approccio centrato sugli agricoltori per costruire sistemi alimentari locali sostenibili, resilienti e competitivi. Questi sistemi sono fondamentali per valorizzare il lavoro degli agricoltori, garantire catene del valore eque e contribuire alla sicurezza alimentare globale. Le raccomandazioni chiave delineate nella dichiarazione includono maggiori investimenti pubblici in pratiche agricole sostenibili e rispettose del clima, il rafforzamento del commercio internazionale equo basato sulla reciprocità e sulla trasparenza, e il progresso dell’innovazione incentrata sugli agricoltori che colmi il divario tra produttori e comunità di ricerca. Si richiama inoltre a un approccio equilibrato ai sistemi alimentari, investendo sia in filiere del valore locali corte che supportano comunità floride, sia in filiere del valore internazionali lunghe ed eque, che garantiscano trasparenza ed equità nel commercio globale. Queste misure sono cruciali non solo per i Paesi del G7, ma anche per l’impegno globale volto a rispondere alla duplice sfida di nutrire una popolazione in crescita e mitigare i cambiamenti climatici. Le organizzazioni agricole del G7 sono unite nel loro appello affinché i governi di tutto il mondo si impegnino direttamente con gli agricoltori e diano priorità a politiche che garantiscano la sicurezza alimentare e sostengano la redditività economica delle pratiche agricole sostenibili. L’unità dimostrata da queste organizzazioni si traduce in un messaggio forte: solo lavorando insieme agli agricoltori, i governi possono garantire un futuro pacifico, prospero e sicuro dal punto di vista alimentare per tutti”. Il messaggio degli agricoltori del G7 ai loro Governi è di “prendere decisioni risolutive, collaborando da vicino con la comunità agricola per portare avanti questi obiettivi condivisi”.
Per il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “in Europa la situazione è migliore rispetto alle logiche suicide degli ultimi anni che portavano alla desertificazione dei sistemi produttivi. Il nostro G7 aperto mette in condizioni di aprirsi al sistema produttivo e di ragionare insieme alle imprese. Oggi ci saranno tanti rappresentanti del mondo agricolo e della trasformazione per parlarne con i Paesi più ricchi e con quelli via di sviluppo per darsi delle regole che mettano al centro il mondo dell’agricoltura, della trasformazione e dell’industria”. Lollobrigida ha aggiunto che “non ci vogliono dazi nel senso tecnico del termine ma regole per avere riconosciuto il giusto prezzo rispetto ai costi di produzione e al valore della qualità. Abbiamo chiesto all’Europa di avere clausole a specchio, se chiediamo ai nostri produttori di rispettare la sostenibilità ambientale e ottemperare alla fiscalità allora anche le merci che arrivano in Europa devono rispettare lo stesso approccio”.
Focus - Le dichiarazioni dei rappresentanti delle principali organizzazioni agricole dei Paesi del G7
Ettore Prandini, presidente Coldiretti, consegnando il documento comune del G7 delle organizzazioni agricole ai Ministri Lollobrigida e Steenhuisen, ha detto come “abbiamo portato avanti una riflessione condivisa sui temi cruciali che toccano l’agricoltura globale, in un momento storico segnato dalle conseguenze della pandemia e da conflitti che impattano profondamente la sicurezza alimentare e la stabilità geopolitica. Abbiamo voluto allargare i nostri lavori anche al tema dell’Africa, perché vediamo tutte le potenzialità di un continente dove uno sviluppo agricolo equo può diventare una risposta concreta alla fame, alla necessità di occupazione e alle spinte migratorie. Ora dobbiamo lavorare insieme per un’agricoltura che sia sostenibile, equa, in grado di rispondere alle sfide globali, partendo dal garantire un giusto reddito agli agricoltori. Solo attraverso un’azione coordinata potremo garantire la sicurezza alimentare per le generazioni future, per questo abbiamo proposto agli altri colleghi il tavolo permanente”. Cristiano Fini, presidente Cia - Agricoltori Italiani, ha aggiunto che “oggi è una giornata importante perché le organizzazioni degli agricoltori hanno unito le loro voci per chiedere ai ministri del G7 di ascoltare le richieste del settore e trasformarle in impegni politici e finanziari concreti. Senza agricoltura non c’è futuro, ma per continuare a garantire la sicurezza alimentare globale dobbiamo sostenere i produttori, assicurare un reddito equo, investire nelle aree interne, combattere il consumo di suolo e promuovere l’innovazione contro i cambiamenti climatici”.
Keith Currie, presidente Canadian Federation of Agriculture, è convinto che “con l’aumento della popolazione mondiale, la produzione alimentare diventa sempre più importante. L’innovazione e le tecnologie basate sui dati saranno fondamentali per promuovere una crescita sostenibile della produttività a livello globale, permettendoci di produrre di più con meno risorse. Per avere un impatto massimo, è essenziale che gli agricoltori siano direttamente coinvolti nello sviluppo delle politiche, al fine di massimizzare i benefici per la sicurezza alimentare, la sostenibilità e le catene del valore agricole, sia locali che globali”. Arnaud Rousseau, presidente Fnsea, ha sottolineato che “l’agricoltura è una questione geostrategica. I nostri governi devono avere una visione chiara per garantire la sostenibilità economica degli agricoltori e relazioni commerciali eque. Speriamo che questo nuovo forum, l’F7, ovvero i Farmers del G7, possa incontrarsi regolarmente in futuro insieme alle sessioni ministeriali del G7”. Holger Hennies, vicepresidente Dbv, ha rilevato come sia “necessaria una strategia di intensificazione sostenibile dell’agricoltura nel rispetto degli standard di sostenibilità. I Paesi del G7 dovrebbero collaborare per identificare misure che concilino la produzione agricola con l’adattamento ai cambiamenti climatici, la conservazione della biodiversità e la promozione degli standard sociali”. David Exwood, vicepresidente della Nfu, ha detto che “la Nfu sostiene con forza questa iniziativa e accoglie con favore il riconoscimento che la sicurezza alimentare è fondamentale per la sicurezza globale. Per continuare a produrre cibo di fronte all’instabilità globale, a catene di approvvigionamento ingiuste e agli impatti climatici, gli agricoltori hanno bisogno di un quadro politico adeguato e di investimenti che aumentino la fiducia e la resilienza, in modo da poter affrontare questi shock senza precedenti”.
Per il Giappone, presente Toru Yamano, presidente Ja Zenchu, secondo il quale “per risolvere i numerosi problemi che il mondo sta affrontando, come l’insicurezza alimentare e i cambiamenti climatici, è essenziale che le organizzazioni agricole del G7 e le altre organizzazioni rilevanti collaborino strettamente”. Tra le nazioni più importanti ci sono gli Stati Uniti e Rob Larew, presidente Nfu, ha rimarcato l’importanza della sostenibilità ambientale ed economica, e che “sarà necessario il contributo di tutti noi per affrontare le sfide legate alla catena del valore, alla concorrenza e alla resilienza che gli agricoltori affrontano in tutto il mondo”. Luigi Scordamaglia, responsabile delle politiche internazionali Coldiretti e Ceo Filiera Italia (coordinatore dei lavori per la dichiarazione congiunta), infine, ha evidenziato che “come organizzazioni agricole del G7, abbiamo lavorato insieme in modo efficace, anche partendo da posizioni inizialmente divergenti, ma arrivando a una visione condivisa. Abbiamo detto no a un mondo frammentato in blocchi geografici in costante conflitto commerciale, con dazi e barriere, e abbiamo riaffermato la necessità di un multilateralismo inclusivo che coinvolga anche il Sud del mondo. Condividiamo valori, standard e obiettivi comuni, riconoscendo gli agricoltori come attori chiave nelle sfide sociali e ambientali globali”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024