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IL FRIULI APRE LE SUE PORTE AI GRANDI VINI ITALIANI E INTERNAZIONALI E ALL’ALTA CUCINA DEI GRANDI CHEF: A MALBORGHETTO E TARVISIO, DI SCENA “EIN PROSIT” (18/22 NOVEMBRE)

Il Friuli Venezia Giulia apre le sue porte ai grandi vini italiani ed internazionali, protagonisti di degustazioni, incontri e laboratori a tema, alle prelibatezze gastronomiche, con oltre 150 aziende enogastronomiche, e all’alta cucina degli chef stellati: dal 18 al 22 novembre, a Malborghetto e Travisio, è di scena “Ein Prosit” n. 12, l’evento dedicato a tutti gli amanti del wine & food, promosso dal Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo, in collaborazione con l’Agenzia Turismo Fvg, una vetrina enogastronomico con il meglio della produzione italiana ed internazionale e del ricco territorio friuliano (info: www.einprosit.org).
La cornice del Palazzo Veneziano di Malborghetto ospiterà la “Mostra di Assaggio”, dove nelle sezioni “Vigneto” e “Culinaria” (20 e 21 novembre) gli appassionati avranno la possibilità di assaggiare e degustare il meglio della produzione enogastronomica italiana ed internazionale: la prima sarà suddivisa in tre banchi di assaggio, dedicati ai grandi vini del “Vigneto Friuli Venezia Giulia” (da Aquila del Torre a Di Lenardo Vineyards, da Felluga a Jermann, da Le Vigne di Zamò a Lis Neris, da Puiatti a Vigna Petrussa, da Villa Russiz a Zuani), a quelli del “Vigneto Italia” - con etichette di Sicilia e Toscana, Trentino Alto Adige ed Umbria, Veneto, Calabia e Campania - e al “Vigneto Internazionale”, che ospiterà le migliori produzioni da Austria, Croazia, Germania, Slovenia; nella sezione “Culinaria”, si potranno assaggiare vere e proprie prelibatezze, come il Prosciutto Dok dall’Ava e il cioccolato Paul De Bondt, i Mieli Thun e le birre di 32 Via dei Birrai, insieme ad Acetaia Sirk e Illycaffè. E ci sarà anche una selezione di vini autoctoni della “Guida ViniBuoni d’Italia” del Touring Club Editore, che parteciperà con 260 vini delle aziende che hanno ottenuto la “Golden Star” nell’edizione 2011.
Ma il meglio dell’enologia italiana ed internazionale sarà anche al centro di “Degustazioni Guidate”, al Palazzo Veneziano di Malborghetto e condotte dal giornalista Gian Luca Mazzella e dal direttore di Porthos Sandro Sangiorgi: da “Il più grande vino bianco del mondo: il Riesling” (una verticale di Schloss Schönborn) a “Dal Tocai al Friulano: longevità di un grande vino autoctono friulano”, da “Il Sangiovese. Solo Sangiovese” (con il Brunello di Montalcino ed il Chianti) a “Il recupero della sensibilità tattile: il vino è una bevanda fisica”, da “Collio e Colli orientali a confronto” a “I vini rossi della pianura friulana”, ma anche i “Grand Cru dell’Austria: i vini bianchi del Danubio”, “Degustazione unica: il vero gusto del Nebbiolo”, “Vini frizzanti e vini spumanti”, “Cosa accade alle sensazioni tattili durante l’invecchiamento?” e “Il vino attraverso le chiarifiche e le filtrazioni”.
E poi incontri e tavole rotonde alla Casa Oberrichter e al Palazzo Veneziano di Malborghetto con i produttori, legate a tematiche di attualità del mondo del vino - da “Autoctono Merlot!” a “Le preziose Golden Star di Vinibuoni d’Italia edizione 2011”, da “Terranum, sangue del Carso” a “Dal Garda ai Lessini carattere Amarone” - che coinvolgeranno il pubblico con le appassionanti testimonianze dei protagonisti e gli assaggi dei loro vini, proposte da Aurora Endrici (Donne del Vino Friuli Veneizia Giulia). Bepi Pucciarelli, ideatore di eventi enogastronomici, insieme al giornalista Paolo Marchi e a Daniele Savi condurranno invece i laboratori del gusto, sempre sullo sfondo della Casa Oberrichter e del Palazzo Veneziano di Malborghetto, un viaggio fra i profumi ed i sapori del Belpaese, con abbinamenti cibo-vino e vere e proprie escursioninel patrimonio eno-gastronomico italiano.
“Ein Prosit” ospiterà alcuni dei più grandi cuochi italiani che, protagonisti degli “Itinerari del Gusto”, proporranno i piatti della loro cucina abbinati ai vini del Friuli Venezia Giulia, permettendo ai tanti appassionati “gourmet” di soddisfare il palato ed apprezzare la cucina italiana nelle sue massime espressioni: per l’edizione 2010, un tris di “Stelle Michelin”, con Chicco Cerea (Ristorante da Vittorio), Davide Scabin (Ristorante Combal.Zero) e Mauro Uliassi (Ristorante Uliassi), e un appuntamento speciale dedicato alla pizza con Enzo Coccia della “Pizzaria Notizia” di Napoli. E grazie alla creatività dei ristoratori, anche i ristoranti del territorio proporranno speciali “Menu Assaggio”, preparati per l’occasione e proposti in abbinamento ai vini protagonisti di “Ein Prosit”.

La curiosità - I Laboratori dei Sapori
Del Friuli Venezia Giulia ...
“Olio, aceto e vino: dal Collio con amore”
Del vino del Collio crediamo di sapere quasi tutto. E sappiamo anche che negli ultimi vent’anni, grazie anche ad un progetto dell’Ersa l’olivo si è diffuso in tutto il Friuli ed in particolare nelle zone collinari. Meno conosciuta è la produzione di aceto di Casa Sirk. A Cormons, in località Subida, Josko Sirk ha realizzato una “acetaia” probabilmente unica. Vi si produce “aceto d’uva”. Attenzione: non “aceto di vino”, ma “aceto d’uva”. Josko racconterà e farà assaggiare il suo aceto, insieme con un amico che parlerà di olio del Collio. Nei calici, Ribolla Gialla Spumante di Puiatti-Tenimenti Angelini, Ribolla Gialla di Renato Keber, Ribolla Gialla di Isidoro Polencic (20 novembre).
“Flora e fauna del Monte Arvenis”
Luciano Baseggio dal 2005 sta portando avanti con determinazione un progetto imprenditoriale tra i monti della Carnia. Un progetto integrato: allevamento di selvaggina (cervi, daini, cinghiali), produzione di salumi ma anche di sottoli ricavati da erbe spontanee e non (sta coltivando, in via sperimentale e con il supporto dell’Ersa anche il “radic di mont”). L’azienda Arvenis prende il nome dalla cima più alta del territorio (il comprensorio dello Zoncolan) su cui si estende la proprietá: oltre 180 ettari, ad un´altitudine tra i 1300 e i 2000 metri, dove gli animali vivono in libertá o in appositi recinti. Nel calice: Malvasia di Le Vigne di Zamò, Friulano di Di Lenardo, Traminer Aromatico di Antonutti (20 novembre).
“Formaggi di montagna, grandi vini di collina”
Il Friuli dei formaggi è più vario di quanto si creda. In particolare nelle zone montane sono stati riscoperti prodotti che solo dieci anni fa erano a “rischio d’estinzione”: il cuincir, il formadi frant, il cjuc (si chiama così, in Carnia, il formaggio di malga stagionato). Prodotti che coraggiosi piccoli imprenditori - malghesi, agricoltori, artigiani - tra non poche difficoltà, stanno portando sul mercato dei prodotti “di nicchia”. Per accompagnare questi “gioielli riscoperti” tre grandi vini di collina: un Friulano e due Rossi - Schioppettino e Pignolo - che sono stati essi pure, non moltissimi anni fa, “a rischio di estinzione” e che oggi sono invece sulla cresta dell’onda. Nei calici: Friulano di Adriano Gigante, Schioppettino di La Viarte, Pignolo di Il Roncal (21 novembre).
“Mela e Brovada, benvenute tra le Dop!”
La ristretta famiglia dei prodotti Dop e Igp del Friuli Venezia Giulia (ricordiamoli: i Dop Prosciutto di San Daniele, Formaggio Montasio, e Olio Tergeste; il Prosciutto di Sauris Igp) si è allargata, recentemente, con due prodotti, entrambi vegetali: la Mela del Friuli Venezia Giulia “Julia” e la Brovada. Unico prodotto, quest’ultimo, accolto come Dop (per ora la protezione è quella transitoria nazionale, in attesa della registrazione a Bruxelles) che non ha bisogno di appellativi geografici. Non serve dire Brovada friulana, perchè la Brovada può essere solo friulana. Nei calici: Friulano di Borgo Judrio, Grime di Selva Planizia, Refosco di Foffani (21 novembre).

… Alta scuola dei sapori ...
“L’Abc di riso e risotto”
Enrico Bartolini del Ristorante Devero Hotel a Cavenago (Monza), protagonista di un viaggio nel mondo dei chicchi al dente e all’onda, un modo di vivere il riso che appartiene solo a noi italiani. Al resto del mondo il riso piace “scotto” (20 novembre).
“Identità friulane”
Alberto Tonizzo del Ristorante Al Ferarut a Rivignano (Udine) svela i segreti e le eccellenze della costa friulana, il mondo della Laguna e dintorni golosi, dalle risorgive al mare aperto (20 novembre).
“Il gusto della forma by Scabin® applicata alla selezione monograno”
Davide Scabin del Ristortante Combal.Zero a Rivoli (Torino), uno chef di limpido stampo innovativo alle prese con l’incredibile mondo della pasta, proposto sotto nuovi equilibri e forme.
“Il pesce dell’Adriatico”
Danijel Dekic del Ristorante Monte a Rovigno (Istria Croata) presenta il pesce dell’Adriatico, nuovi modi e pensieri nel prepararlo (20 novembre).
“Il mondo della pasta in chiave dessert”
Gianluca Fusto pasticciere a Milano svela il lato D(olce) di un prodotto che il mondo conosce da sempre in veste salata (20 novembre).
“L’Abc della pasta”
Nicola Fossaceca del Ristorante Al Metrò di San Salvo (Chieti) racconta tutti i segreti di un piatto simbolo della cucina italiana, molto più difficile da fare bene di quanto si creda. Altro che due spaghi e via (21 novembre).
“Identità friulane”
Antonia Klugmann del Ristorante Antico Foledor a Pavia di Udine (Udine) parla del modo di vedere e proporre le “Identità Friulane” più vere per proiettarle verso il futuro (21 novembre).
“Il mondo della carne di bufala”
Rosanna Marziale del Ristorante Le Colonne di Caserta mostra il mondo della carne di bufala, in un viaggio di scoperta golosa oltre il mondo della mozzarella di bufala (21 novembre).
“Amare le verdure amare”
Fabio Pisano e Alessandro Negrini del Ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia di Milano protagonisti di un viaggio al centro di una sfera croccante fuori e goduriosamente vegetariana dentro. Sorprese che non ci si aspetta (21 novembre).
“La bistecca perfetta”
Marco Stabile del Ristorante Ora d’Aria, il locale di Firenze premiato per la migliore Fiorentina sulla piazza e una leggenda che fa grande la cucina toscana (21 novembre).

…. e i (p)Artigiani dei Sapori
“DiVinoMiele”
Una degustazione guidata da Aurora Endrici, sommelier e Donna del Vino, di cinque mieli monoflora serviti a calice, letti e interpretati con un approccio organolettico-sensoriale ludo-serissimo. Per scoprire - grazie anche alla partecipata presenza dell’apicoltore Andrea Paternoster - come un fiore può esser rappresentato dal suo nettare, e come una stagione o un metodo unico ed innovativo di lavorazione del prezioso nettare, possano influire incredibilmente sui mille e più aspetti d’un prodotto ancora tutto da scoprire. Sorprese di assaggi alternativi, ove il miele apporta il suo insostituibile contributo, stimoleranno la platea che attivamente parteciperà al laboratorio (20 novembre).
“Pastablog”
Pastablog vuole essere un teatro d’incontro - con un occhio rivolto al web ed all’influenza che sempre più gli è propria - dove due bravissimi produttori, mediati e punzecchiati da un esponente di rilievo del mondo blogger, manifestano le loro diverse attitudini produttive, le loro aspirazioni, i timori e le ambizioni più recondite. Riccardo Felicetti - produttore d’alta quota tra le Dolomiti - e Alberto Zampino - gragnanese Doc - uniranno l’Italia pastaia da nord a sud per raccontarci che la pasta, quando non velata dai fuorvianti valori che il mercato comunica, ancora pulsa d’un’anima vivifica, ed ha voglia, e forse anche piena capacità, di riscattare la propria identità culturale tutta italiana, tentando di riaffermare l’assunto che “la qualità non si svende per un metro di scaffale in più”!(20 novembre).
“Le conserve sotto vetro ed i loro più reconditi perché”
Peppe Ursini, uno dei più rappresentativi produttori di sott’olii, si farà girare come un calzino per tentare d’entrare nella storia: del suo vocato territorio abruzzese e delle conserve come metodologia produttiva. Tra un assaggio e l’altro, per scoprire la fiducia che l’uomo ripone nella propria opera quando produce proiettando nel futuro i ricordi, i profumi ed i sapori degli ortaggi e delle ricette che si apprezzeranno a mesi - e talvolta a migliaia di Km - di distanza dalla fragrante immediatezza che il sole d’una stagione regala al momento del raccolto (21 novembre).
“Gaiardo er Savoiardo”
La scatola cita “emozioni per edonisti del palato”: sembrerebbe l’esagerazione d’un artigiano in eccesso d’autostima. E invece quando Antonio di Ciaccio, pasticciere in Gaeta, racconterà con quale tecnica e quanta passione produce a mano(!) i suoi savoiardi, quando si assaggeranno queste delicatissime “nuvole”, quando mostrerà il diario del nonno emigrante che ne contiene la ricetta, allora ci ricrederemo. In dieci ore di lavoro ne sforna otto-Kg-otto, per farsi un’idea di che cosa stiam parlando. Un laboratorio. Un’esperienza, forse unica nel suo genere. Un inconsueto modo d’entrare nei segreti d’un “pArtigiano del gusto” e della tradizione della sua terra (21 novembre).

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