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IL FUTURO DELL’EXPORT NELLE PAROLE DEI PROTAGONISTI: A WINE NEWS ALESSIO PLANETA, GIOVANNI BUSI (CONSORZIO CHIANTI), SERGIO ZINGARELLI (ROCCA DELLE MACIE), ETTORE NICOLETTO (SANTA MARGHERITA), MASSIMO TUZZI (ZONIN) E MICHELE BERNETTI (UMANI RONCHI)

Nei Paesi produttori si consuma sempre meno vino, l’export, quindi, diventa una scelta obbligata, con l’obiettivo, da parte delle aziende italiane, di imporsi su ogni mercato, grande o piccolo che sia, specie quelli dei Paesi emergenti, a partire dalla Cina, ma senza perdere di vista comunque i partner storici, come Usa e Germania. Ma come la pensano i protagonisti del panorama enoico nazionale, intervistati da WineNews al Vinexpo di Bordeaux, la fiera dedicata al vino più importante al mondo?

“Che si parli di Stati Uniti o di piccoli Paesi - spiega Alessio Planeta - la tendenza è, ovunque, quella di rafforzare i cataloghi delle aziende italiane, ma dovremmo anche trovare il messaggio giusto da dare all’Italia per far ripartire i consumi interni”. Per il presidente del Consorzio del vino Chianti, Giovanni Busi, invece, “il mercato italiano continua a tirare, anche in gdo e nonostante la crisi dei consumi. All’estero, invece, il Chianti è forte sui mercati storici, come gli Stati Uniti e l’Europa, ma dobbiamo accelerare, con investimenti importanti, sui Paesi emergenti, e non perché stiamo perdendo quote di mercato altrove, ma perché vogliamo crescere ancora. A partire dalla Cina, che ha numeri straordinari, senza dimenticare, però, le potenzialità di Africa, Sud America ed India”. Secondo Sergio Zingarelli di Rocca delle Macìe, i problemi interni sono evidenti “soprattutto nel mondo della ristorazione, ma l’Italia deve rimanere il punto di riferimento per le aziende, nonostante la necessità di guardare ai mercati del futuro, come la Cina, un mercato poco maturo su cui dobbiamo assolutamente”. L’ad di Santa Margherite, Ettore Nicoletto, ricorda invece “l’importanza dei mercati storici, come il Canada e gli Stati Uniti, da presidiare anche con l’impegno diretto del Ministero delle Politiche Agricole”. L’export manager di Zonin, Massimo Tuzzi, sposta l’attenzione “su come conquistare i mercati: dobbiamo imparare a conoscere i consumatori dei diversi Paesi e comprenderne le differenze, presidiando attivamente i mercati”. Pragmatica, infine, l’analisi di Michele Bernetti di Umani Ronchi, che guarda soprattutto “ai mercati in grado di assorbire i volumi maggiori, come Nord America ed Europa, più che ai Paesi di Asia ed Africa”.

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