“Non è vero”. Così a WineNews Daniele Cernilli, condirettore della rivista “Gambero Rosso” e azionista della holding romana, smentisce categoricamente l’indiscrezione rivelata dalla newsletter de “Il Mio Vino”, che oggi “recitava”: “Il Gambero Rosso venduto a Class Editori”. “Che questa cosa non sia vera lo si può e lo si potrà appurare dal fatto - spiega Daniele Cernilli - che la Class Editori, azienda quotata in Borsa, e quindi obbligata a comunicare al mercato le sue operazioni finanziarie, non ne ha dato e non ne darà notizia”.
La newsletter de “Il Mio Vino”, probabilmente, ha forse scambiato una presunta operazione di acquisto con possibili sinergie che l’importante gruppo editoriale del “wine & food” sta intrattenendo con “Il Sole 24 Ore” e la stessa Class Editori per futuri progetti editoriali (fornitura di contenuti).
Si tratta dell’ennesimo rilancio sulla “vexata quaestio”, almeno in forma di rumor, a proposito di un’imminente vendita del “Gambero Rosso”, ormai in giro da più di un anno, che si conclude ancora una volta con un nulla di fatto.
Il particolare - Il mondo del Gambero Rosso
Il gruppo Gambero Rosso è costituto principalmente da tre realtà: da una parte la Grh-Gambero Rosso Holding (capitale sociale 1,5 milioni di euro), nata come gruppo editoriale puro ma ormai fabbrica di contenuti a tutto campo nel food & wine che si occupa anche delle manifestazioni dedicate all'enogastronomia. Dall’altra la controllata D-gusto Srl cui fanno capo le attività televisive satellitari con Rai e infine la Gambero Rosso Inc. che ha sede negli Stati Uniti. A monte di tutto c’è Food Wine Factory il cui capitale, 10,200 euro (dati Cerved), è suddiviso tra Stefano Bonilli e la sua compagna Marinella Viglione (40% cadauno), insieme con Daniele Cernilli (10%) e Giancarlo Perrotta (10%). Nella Grh, accanto alla Food wine factory, troviamo la fiduciaria Negotia (16%), Bruno Pellegrino (7,11%), Furio Massimo Garbagnati (0,37%) e Igi (16%), società passata di recente dall’orbita di Interbanca a quella di Cipa (Cirla & Palandri). E proprio Igi, secondo le indiscrezioni riportate da “Il Sole 24 Ore”, avrebbe fatto sapere di valutare eventuali opzioni avanzate da Resca. Secondo fonte Cerved riportate dal quotidiano economico, l’86,8% del giro d'affari dell’intero gruppo è dato dalle attività editoriali, mentre la produzione televisiva rappresenta poco più del 13%. Nel 2005 la Food wine factory ha chiuso il bilancio con ricavi non rilevati e con una perdita di esercizio di 7.869 euro. La divisione D-gusto, sempre secondo Cerved, conta un capitale sociale versato di 7 milioni e 20mila euro nel 2005 ha registrato ricavi per 4 milioni e 284 mila euro a fronte di una perdita di 602 mila euro. Lo stato patrimoniale evidenzia, tra l’altro, debiti per tre milioni e 985 mila euro, di cui 2,3 verso fornitori; il risultato ante imposte è stato negativo per 562mila euro. L’ultimo bilancio disponibile Grh (2004) ha invece evidenziato ricavi per 14,3 milioni (poco più di 3 milioni di utile di esercizio), a fronte di debiti per 15 milioni e 215mila euro (7,7 milioni di crediti). Il risultato ante imposte è stato positivo per 3,2 milioni; il bilancio 2004 ha avuto proventi straordinari per 6,1 milioni di euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore - 23 settembre 2006
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