Sandro Vannucci, giornalista e grande esperto del “wine & food” italiano, già amatissimo conduttore di “Linea Verde”, torna in tv con un programma tutto suo: partirà il 28 settembre, per rinnovarsi ogni giovedi alle ore 8, l’appuntamento con “Per Bacco: Storia del vino in Italia”, dedicato alla storia del vino attraverso i momenti salienti della nostra civiltà.
Un viaggio in cinque puntate, a cura di Rai-Educational “La storia siamo noi”, percorrendo da sud a nord tutta l’Italia: con la Magna Grecia in Sicilia, i Romani tra Roma e la Campania, gli Etruschi e il Medioevo in Toscana, la grandezza dei mercanti veneziani e l’arrivo degli Asburgo nel Triveneto, l’epoca di Cavour e il Risorgimento in Piemonte. Ogni puntata, diretta dal regista Marco Mattolini e con la consulenza del sommelier Ais Paolo Lauciani, racconta i passaggi rilevanti della storia di ogni territorio e dei suoi vini fino ai nostri giorni, con il rifiorire della cultura del vino di qualità che ci ha riportato, dopo periodi difficili, ai fasti che i tanti vigneti di Enotria avevano visto fin dalla notte dei tempi. Protagonista il vino e quello che ha rappresentato attraverso la storia per ricchi e poveri, per il popolo e per i potenti. Il programma per le ricostruzioni fa ampio uso di citazioni da film, telefilm, sceneggiati e musiche, opere liriche e materiali filmati di teca.
Si comincia il 28 settembre con la puntata dedicata al Sud, alle coste della Calabria e della Sicilia sulle quali approdarono mille anni prima di Cristo i navigatori del Mediterraneo che venivano con Dioniso, il dio del vino, da oriente. Si parlerà della loro cultura e dell’importanza del vino, di come si beveva nel simposio, parlando di poesia e di filosofia. Si prosegue con il periodo arabo e normanno, svevo e angioino della Sicilia fino al tempo di Nelson, che due secoli, fa era sensibile ai dolci vini di Marsala che raggiungevano in gran copia l’Inghilterra e che affascinarono anche l’astemio Garibaldi. Infine i tempi difficili che seguirono tra ‘800 e ‘900, fino agli ultimi anni che hanno visto i vini siciliani riconquistare con la loro forza e bontà il mondo.
Nella seconda puntata, in onda il 5 ottobre, siamo nel Lazio e in Campania. Erano qui le vigne più preziose degli antichi Romani che dagli Etruschi e dai Greci hanno imparato a fare e bere il vino. Con il dissolversi dell’Impero è stato il Cristianesimo a mantenere il vino e a metterlo al centro della sua liturgia. E il vino dei ricchi romani è diventato il vino dei Papi nel Rinascimento, mentre quello dei poveri sempre incerto e spesso adulterato è il vino del Belli e del Trilussa, semplice ma adatto a cantare in osteria.
Nella terza puntata, il 12 ottobre, protagonista assoluta è la Toscana, che ha sempre avuto una grande vocazione vinicola. Gli Etruschi, che lo bevevano nei buccheri, ne espansero la produzione dalla pianura Padana fino al sud d’Italia, scambiarono vino e abitudini con i popoli italici e della Magna Grecia e insegnarono l’arte del vino ai Romani. Dopo i secoli bui, con i liberi comuni e poi con la signoria dei Medici, il vino rinacque in consumi e in prestigio, condizionando cultura, letteratura ed arte. Nel Rinascimento il vino trionfava nei banchetti della corte fiorentina e da lì la sua fama raggiungeva le altre corti italiane ed europee. Negli anni del Risorgimento Bettino Ricasoli, il Barone di Ferro, dette il suo segno al Chianti e alla nascente Italia. Straordinario è il fiorire delle grandi etichette, dei Supertuscan che negli ultimi anni hanno scalato le graduatorie internazionali fino a lasciarsi dietro tutti i migliori vini del mondo.
La quarta puntata, in onda il 19 ottobre, tratta del vasto territorio del Nord est: Friuli, Veneto, Trento e Bolzano. Col dissolversi dell’Impero Romano nasce Venezia, potenza marinara, che coi suoi mercanti trasporta tanto vino dall’oriente all’occidente. Venezia, quando comincia a interessarsi della sua terraferma, vi costruisce le sue ville palladiane e intorno impianta anche vigne di buon vino. Quel vino così importante per la sua gente, ma che nella Venezia del ‘700 se la vede con le nuove bevande alla moda: la cioccolata ed il caffè.
Nella quinta puntata, infine, il 26 ottobre, il Risorgimento ci porta in Piemonte e ci fa incontrare un grande uomo politico che fu importante anche per il vino piemontese: Camillo Benso Conte di Cavour. Vedremo dove e cosa bevevano Vittorio Emanuele II e la sua Bella Rosina nella piccola corte tra le terre del Barolo. Cominciò allora una rincorsa dei vini francesi che solo negli ultimi anni ci ha permesso di agganciarli in qualità, ma non ancora in prestigio; specie per le bollicine che in Piemonte hanno una lunga storia da raccontare, senza dimenticare che altri territori hanno ormai scoperto una vocazione spumeggiante, come la Franciacorta.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025