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IL GOVERNO BRASILIANO CANCELLA LE ANALISI DI CONTROLLO SUI VINI IMPORTATI, ANNULLANDO COSI’IL PROVVEDIMENTO PRESO IL MARZO SCORSO A SEGUITO DELLA PROTESTA DEI PRODUTTORI BRASILIANI DI VINO. VALLARINO GANCIA (CEEV): “SIAMO MOLTO SODDISFATTI”

Il governo brasiliano cancella le analisi di controllo sui vini importati che gli enti nazionali del commercio avevano introdotto lo scorso marzo, a seguito della protesta organizzata dai produttori brasiliani di vino. “Siamo molto soddisfatti - ha commentato Lamberto Vallarino Gancia, Presidente del Ceev (Comité Européen des Entreprises Vins) - di questa decisione, che evita l’introduzione di barriere commerciali non legittime all’export dei vini europei verso un mercato emergente estremamente dinamico e con uno straordinario potenziale come il Brasile. Desideriamo inoltre ringraziare la Commissione Europea e i governi nazionali, in particolare quelli dei paesi europei maggiori produttori di vino (Portogall0, Francia, Italia e Spagna), per la determinazione e l’impegno profusi in questa azione di supporto ai legittimi interessi degli esportatori di vino europei”.

“Senza dubbio questa decisione rappresenta un precedente importante per fronteggiare altri interventi protezionistici, sia sul mercato brasiliano sia su altri mercati “, ha aggiunto José Ramón Fernández, Segretario Generale della Ceev. “I produttori di vino europei continueranno ad esercitare un’attenta vigilanza affinché non si ripetano altri tentativi di costruire ingiustificate barriere commerciali che potrebbero mettere in pericolo lo sviluppo sostenibile delle nostre esportazioni - ha concluso Fernández - elemento chiave per assicurare la crescita solida e competitiva del settore vitivinicolo europeo”.

Lo scorso marzo il Governo Brasiliano ha aperto, infatti, un’istruttoria volta a verificare la necessità di introdurre misure di controllo sui vini fermi in bottiglia importati in Brasile. L’istruttoria è nata a seguito di una richiesta avanzata da quattro associazioni professionali che rappresentano una piccola quota del settore vitivinicolo brasiliano, alla ricerca di interventi di protezione attraverso misure di controllo. I firmatari della richiesta affermavano che la crescita delle importazioni di vino aveva causato serio danno ai produttori locali.

La decisione adottata dal Governo Brasiliano di interrompere l’istruttoria arriva dopo la presentazione di un importante numero di rapporti e rimostranze da parte di più governi, compresa la Commissione Europea e gli Stati membri, dai principali rappresentanti locali e internazionali del settore, compresi il Comitato Europeo dei Produttori di Vino (Ceev) e numerose associazioni nazionali (Acibev e Aevp in Portogallo, Fevs in Francia, Fev in Spagna e Uiv e Federvini in Italia).

Tutte queste organizzazioni hanno avuto modo di portare all’attenzione delle autorità brasiliane una serie di temi concreti e dettagliati, di tipo economico e legale, che dimostrano come la decisione di aprire l’istruttoria fosse basata su premesse fuorvianti e che l’introduzione di analisi di controllo rispetto ai vini importati non sarebbe stata compatibile con i regolamenti della Wto. Un approfondito esame di tipo tecnico e legale, condotto dalle autorità brasiliane del commercio competenti, avrebbe concluso che l’introduzione di analisi di controllo sui vini importati non sarebbe stata giustificabile sulla base delle norme della Wto.

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