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CULTURA ENOICA

Il grande vino italiano si unisce alla lirica, con “Vinitaly, the Opera’s Ouverture”

Il progetto firmato da Fondazione Arena di Verona e Veronafiere, con la regia di Infront Italy, che unisce due eccellenze del made in Italy
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Grande vino italiano e lirica, è “Vinitaly, the Opera’s Ouverture” (foto generata con Ai)

Un brindisi con un grande vino italiano, nella bellezza del Palazzo della Gran Guardia, prima di immergersi nell’atmosfera dell’arte del “bel canto” in uno dei suoi templi mondiali, l’Arena di Verona. Un connubio di eccellenze che prende forma nel progetto “Vinitaly, the Opera’s Ouverture”, un’esperienza sensoriale, una celebrazione del made in Italy, che vede protagoniste Fondazione Arena di Verona e Vinitaly, la più importante fiera del vino italiano nel mondo, firmata da Veronafiere, che impreziosiscono così “l’Arena Opera Festival Experience”, progetto gestito da “Infront Italy” (che coordina anche “The Star Roof”, l’experience più prestigiosa del progetto, con piatti firmati da Giancarlo Perbellini, chef veronese doc e alla guida del ristorante tre stelle Michelin Casa Perbellini 12 Apostoli, ndr). “Dal 4 luglio al 31 agosto, per ben 38 serate, il vino italiano diventa protagonista di un percorso di degustazione pre-opera. Dal giovedì alla domenica e durante alcune serate di Gala, l’esclusiva buvette che si affaccia su Piazza Bra ospiterà una selezione delle cantine del territorio, guidata dallo sponsor Sartori di Verona, official supplier del Festival lirico, e dalle cantine che - spiega una nota - hanno aderito al progetto “67 Colonne per l’Arena di Verona””, tra cui, riporta il sito di Fondazione Arena di Verona, nomi come Allegrini, Tommasi Family Estates, Pasqua Vigneti e Cantine, Cantina Ottella, Marilisa Allegrini, Masi Agricola, ma anche Vittorio Moretti, patron del Gruppo Terra Moretti - che conta cantine come Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta, Petra a Suvereto, Teruzzi a San Gimignano e Sella e Mosca in Sardegna - e voluto dal pastificio Giovanni Rana e da Calzedonia della famiglia Veronesi (che con la Oniwines, guidata da Federico Veronesi, riunisce cantine come Tenimenti Leone, nei Castelli Romani, Podere Guardia Grande, in Sardegna, La Giuva, in Valpolicella, e l’ultimo acquisto, Villa Bucci, tra le realtà più importanti delle Marche, in attesa di aprirne una nel territorio del Trentodoc, ndr). E sarà presente anche un’area dedicata alle migliori etichette selezionate da Vinitaly. Cambieranno così, di sera in sera, le cantine e i vini in degustazione. “Ad accompagnare i calici una cena a passaggio di alta qualità, pietanze abbinate ai vini presenti, un omaggio alla cucina tricolore, candidata a Patrimonio dell’Umanità Unesco”, spiega la nota.
“Puntiamo ad un’offerta completa di altissima qualità, in primis dal punto di vista artistico per soddisfare melomani e appassionati di musica, ma anche attraverso nuove esperienze che regalino al pubblico straniero un’immersione di italianità e alle aziende e ai loro clienti una serata indimenticabile - afferma Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena - come diciamo sempre l’Arena è il luogo più italiano sulla Terra, grazie alla collaborazione con prestigiose realtà, come Veronafiere e Vinitaly, lo è sicuramente ancora di più”. “Questa iniziativa nata dalla partnership tra Veronafiere e Fondazione Arena rappresenta un esempio vincente di sinergia nella promozione di due eccellenze del nostro territorio e ambasciatori del made in Italy: il vino e la cultura - commenta Federico Bricolo, presidente Veronafiere - Vinitaly, il più importante evento dedicato al nostro vino, e l’Arena, uno dei templi più straordinari della musica e dell’opera, si uniscono per promuovere non solo eventi, ma un’esperienza italiana a tutto tondo che parla al grande pubblico internazionale”. “Con “Vinitaly, The Opera’s Ouverture” vogliamo rafforzare ulteriormente il legame tra cultura, ospitalità e territorio - aggiunge Alessandro Giacomini, Managing Director Infront Italy - l’Arena di Verona è un simbolo del nostro patrimonio, e creare un’occasione di incontro tra imprese e istituzioni nella sua cornice significa valorizzare il meglio dell’identità italiana: arte, relazioni e ospitalità”. E allora, con il più classico dei brindisi operistici, nella Traviata di Giuseppe Verdi, verrebbe da dire: “libiamo ne’ lieti calici”!

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