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IL LEGAME SENSORIALE FRA FOTOGRAFIA E VINO NELLA MOSTRA “VITE. IL MONDO DEL VINO IN SCENA” BY ZENATO, DI SCENA A VERONA. PROTAGONISTI AMARONE E LUGANA, MA SOPRATTUTTO ESTETICA E BELLEZZA

Cosa lega il vino alla fotografia? Evidentemente la capacità di fissare per immagini una serie di elementi, dal prodotto alle fasi della sua realizzazione, dal lavoro dell’uomo alla natura, passando per le suggestioni delle loro interazioni, insomma costituendo una vera e propria “didascalia” ormai imprescindibile, in un mondo, peraltro, sempre più immagine-dipendente. Ma c’è di più: il vino e la fotografia sono anche l’incontro tra due oggetti sensoriali: il primo più legato all’olfatto e al gusto il secondo completamente affidato alla vista. Di qui un percorso ulteriore che sfocia verso l’affascinante e infinito mondo dell’estetica.
Gli esempi di questo percorso, un po’ artistico e un po’ didascalico, sono numerosi nel mondo del vino. Ultimo in ordine di tempo quello intrapreso dalla cantina veneta Zenato che, con la mostra “Vite. Il mondo del vino in scena” costruisce un intrigante “focus” sull’Amarone e la Lugana.
La mostra, di scena dal 29 marzo al 13 aprile, nella cornice del Palazzo della Gran Guardia di Verona, proprio mentre la città scaligera ospiterà Vinitaly, la fiera di riferimento per il settore enologico made in Italy, coglie un volto nuovo e un carattere potente nelle persone e nei luoghi attraverso l’obiettivo di 13 studenti della Scuola di Fotografia Fondazione Studio Marangoni di Firenze guidati dal fotografo Edoardo Delille tra bellezze paesaggistiche e tradizione vinicola.
“Nei miei numerosi viaggi nel mondo, dalla California alla Russia, dal Giappone all’India, a New York - afferma Nadia Zenato, responsabile commerciale e marketing dell’azienda di famiglia - riscontro sempre un autentico stupore da parte di chiunque entri in contatto con la nostra storia, il nostro territorio e i valori che ci identificano. Il mondo del vino esercita un incredibile carisma e con questa mostra Zenato vuole continuare a regalare stupore ai giovani e a tutte le persone che giungono a Verona da ogni parte del mondo, anche in occasione di Vinitaly”.
“Queste fotografie - sottolinea Daniele De Luigi - evitano in modo brillante e spavaldo l’abituale romanticismo, affidando ai gesti il richiamo alla tradizione, ma trasmettendo anche il valore dell’importanza dell’innovazione e il gusto della sperimentazione. In fondo, anche questa duplice dimensione accomuna l’arte e il vino: saper cambiare restando se stessi, guardare al futuro senza smarrire il filo che ci unisce al passato”.
Info: www.zenato.it

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