Un tempo si desideravano auto fuoriserie o abiti alla moda, tutti prodotti tangibili e status symbol da ostentare. Ma oggi anche il concetto di lusso ha subito una radicale trasformazione, sempre meno legato al bene durevole per pochi, sempre più accostato invece alla voglia di vivere un’esperienza emozionale di assoluta qualità (è così che la stampa internazionale parla dell’Italia). E questo avviene per il made in Italy e nell’immaginario di chi sogna - che “non costa nulla” - di soggiornare in una struttura esclusiva, andare in un ristorante super stellato, mangiare cibo pregiato. E, ovviamente, assaggiare un grande vino, prodotto per eccellenza capace di suscitare emozioni, ma anche “piccolo lusso” che, grazie alle sue molteplici possibilità di consumo (se si pensa al democratico “sbicchieramento”, e come WineNews sottolinea da tempo), è possibile anche togliersi. E se l’Italia si colloca al primo posto tra le destinazioni mondiali del turismo di lusso “emozionale”, secondo il trend registrato da una ricerca Censis, i vini italiani d’eccellenza sono sempre più apprezzati a livello mondiale: secondo uno studio della casa d’aste Sotheby’s, nel 2014 i vini di pregio battuti nelle aste internazionali sono aumentati, sia in quantità sia in valore (+13%) e, in particolare, i vini italiani (+47%), simbolo del “lusso made in Italy”, specie per i collezionisti, hanno battuto i francesi (-1%) per prezzi di battitura. A commissionare le ricerche, Ornellaia, brand, vino-mito e “investimento più sicuro di beni rifugio quali oro, o commodity come il petrolio” secondo Sotheby’s, che oggi a Milano, ha svelato la nuova vendemmia di Ornellaia 2012 (con l’annata storica Ornellaia 2002) e le bottiglie “opere d’arte” della “Vendemmia d’Artista”. Un progetto che unisce il vino ad un altro simbolo italiano, l’arte, alla quale, recuperando la tradizione del mecenatismo culturale, in sette edizioni, ha donato oltre 1 milione di euro attraverso Fondazioni di tutto il mondo. Ad interpretare “L’incanto”, carattere della vendemmia Ornellaia 2012, è l’artista svizzero John Armleder, in un’edizione limitata di bottiglie grande formato di Ornellaia (dalla Magnum alla Doppia Magnum, dall’Imperiale alla Salmanazar), in asta benefica (il 23 aprile a Basilea) per la Fondation Beyeler, il cui direttore Sam Keller, era oggi a Milano, con Ferdinando Frescobaldi e Giovanni Geddes da Filicaja, presidente e ad Ornellaia.
Secondo il Censis, che ha presentato la ricerca oggi a nella sedi di Sotheby’s a Milano nell’evento “Ornellaia 2012 L’Incanto - Vendemmia d’Artista” - promosso con la casa d’aste e la Fondation Beyeler, con l’intervento, tra gli altri, dell’artista, di Bartolomeo Pietromarchi, curatore d’arte del progetto, Axel Heinz, enologo Ornellaia, Stephen Mould, senior director e head of European Wine Department Sotheby’s, Filippo Lotti, ad Sotheby’s Italia - la crisi, ha modificato e sta modificando il concetto di lusso, rendendolo più impalpabile, smaterializzandolo, c’è una minore ostentazione, vince il desiderio di non apparire, gli oggetti del lusso non rappresentano più degli status symbol. La crisi ha spostato l’asse da un consumo di possesso, ad un consumo più di tipo esperienziale, dal desiderio di possedere un oggetto alla voglia di vivere un’esperienza. Ad esempio nel Turismo, gli alberghi a 5 stelle e oltre sono aumentati del +41%, come pure è aumentato del 25,7% il numero di posti letto disponibili. La crisi ha intaccato pesantemente anche i consumi alimentari degli italiani, che infatti, in termini di valore reale si sono sensibilmente contratti: -3% solo negli ultimi 2 anni, ma qui si sta affermando una logica di “piccoli lussi”, visto che aumentano i consumi di prodotti “tipici” (+2%) oppure “bio” (+10% negli ultimi 2 anni). Per il vino, infine, è aumentata la spesa del +3,5%. E si è ridotto il consumo -8%: quindi minori consumi, ma aumento nella scelta della qualità e del collezionismo.
I trend individuati dal Censis sono confermati anche sulla stampa internazionale, secondo cui l’eccellenza del lusso italiano è soprattutto nel settore dell’hospitality e della produzione enogastronomica, diventati entrambi portabandiera dei nuovi beni di lusso made in Italy a livello internazionale. Financial Times e Die Welt celebrano l’eccellenza eno-gastronomica dell’Italia come un’attrattiva di prim’ordine. Handesblatt e Le Figaro elogiano l’Italia per la presenza di etichette top quality tra le più pregiate al mondo, il vino d’eccellenza italiano è il nuovo “must” nel percepito del lusso. Infine New York Times e Bunte osannano Ornellaia e Sassicaia tra i brand vinicoli italiani di altagamma più citati e apprezzati a livello globale. Anche nelle aste internazionali, i vini italiani rappresentano la terza più importante categoria, dopo la quella francese dei vini di Bordeaux e di Borgogna, storicamente i più numerosi in tutte le battiture.
Info: www.ornellaia.it
Focus - Il progetto: “Vendemmia d’Artista”
“Vendemmia d’Artista” è il progetto di Ornellaia che celebr il carattere unico di ogni nuova vendemmia. Ogni anno un artista di fama internazionale viene incaricato di realizzare un’opera d’arte che catturi l’essenza del vino, l’individualità dell’annata e la sua specifica personalità. Nel 2015 Ornellaia ha incaricato l’artista svizzero John Armleder di interpretare “L’incanto”: carattere della vendemmia Ornellaia 2012.
Il progetto, all’edizione n. 7, ha raccolto e interamente donato più di 1 milione di euro a Fondazioni nel mondo capaci di aiutare l’arte, in ogni sua espressione: dal Whitney Museum di New York al Neue Nationalgalerie di Berlino, passando per la Royal Opera House di Londra e H2 Foundation di Hong Kong, senza dimenticare il Museo Poldi Pezzoli di Milano e l’Ago di Toronto.
Focus - Ornellaia: il ritratto
Ornellaia Bolgheri Doc Superiore produce ogni anno mediamente 150.000 bottiglie, 200.000 le bottiglie prodotte di Le Serre Nuove dell’Ornellaia e 480.000 la produzione di Le Volte dell’Ornellaia. I Grandi Formati del vino Ornellaia sono prodotti in numero estremamente limitato e nel caso dei Doppio Magnum e degli Imperiali le bottiglie sono numerate singolarmente, rendendo in questo modo unico, raro e personalizzato ogni singolo esemplare.
I vini di Ornellaia vengono distribuiti in 60 nazioni del mondo, il 30% dei vini viene assegnato in Italia e il 70% all’estero. La consegna finale delle bottiglie da parte degli importatori avviene presso i clienti più prestigiosi e i principali collezionisti. La domanda, come facilmente immaginabile, supera di gran lunga la disponibilità del prodotto.
Le uve per Ornellaia sono selezionate a mano e raccolte nei vigneti di proprietà a Bolgheri, sulla costa toscana. La diversa natura dei terreni della tenuta - marini, alluvionali e vulcanici - è ideale per la coltivazione di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot. La Tenuta comprende una superficie vitata di 97 ettari sulla costa Toscana, a pochi passi dal borgo medioevale di Bolgheri e dal celebre viale dei cipressi. Il costante lavoro del team e le condizioni microclimatiche e geologiche ottimali hanno portato in un ventennio - il 1985 è stata la prima annata di Ornellaia - i vini della tenuta a grandi successi internazionali. Ornellaia 1998 è stato nominato vino dell’anno nel 2001 dalla rivista americana Wine Spectator. Ornellaia ottiene i più alti riconoscimenti dal Wine Advocate e dai critici James Suckling ed Antonio Galloni. Nel 2011 la testata tedesca Der Feinschmecker ha assegnato ad Ornellaia il suo premio più ambito, il Weinlegende. Numerosi i riconoscimenti ottenuti a livello nazionale e internazionale con la presenza costante ai vertici delle principali guide enologiche italiane: Gambero Rosso, Espresso, Veronelli, Duemilavini, Ais, Luca Maroni.
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