“La Sicilia enologica dovrebbe concedersi una pausa di riflessione non troppo lunga …”. Non ha dubbi Giacomo Tachis, enologo di fama internazionale, da anni consulente dell’Istituto della Vite e del Vino. “Ognuno ha bisogno di parlare con se stesso - aggiunge Giacomo Tachis - e i produttori dell’isola dovrebbero fermarsi un attimo, dopo un periodo, quello degli ultimi cinque anni, nel quale non si è pensato alla lunga progettualità”. Tachis offre la sua ricetta che è strettamente legata al Nero d’Avola, il vitigno siciliano a bacca rossa più conosciuto al mondo: “La selezione che va fatta - spiega - è quella “massale”: devono essere ridotte le quantità di produzione a favore della qualità. E poi in vigna bisogna scegliere i vitigni migliori”.
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