Il sistema Prosecco “vuol mettere in cassaforte il valore del marchio. A giorni verrà formalizzata la società che punta a tutelare il Prosecco Doc e la Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg”. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Superiore, Innocente Nardi, nella presentazione a Roma del Rapporto 2013.
“Stiamo lavorando con l’altro Consorzio, quello del Prosecco Doc, in sinergia - ha sottolineato Nardi - per dare una tutela totale del mondo del Prosecco”, dalle imitazioni ma anche dal proliferare di viticoltura del vitigno Glera all’estero, dai Paesi dell’Est fino al Brasile e Australia.
La società congiunta, ha precisato Nardi, “vuole mettere in cassaforte il nostro brand attraverso la registrazione del marchio Prosecco da una parte, e Ue tramite accordi bilaterali per il riconoscimento del nome nei Paesi terzi”. In questa ottica, “un colpo grosso è stato la tutela del marchio ottenuto negli Usa, un passo che lo Champagne non ha ancora raggiunto” ha poi ricordato il direttore del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Giancarlo Vettorello, nel precisare che il valore al consumo ammonta a 450 milioni di euro.
Giovani e in carriera: il mondo del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg ha un capitale umano all’insegna del ricambio generazionale. “Il 30% delle oltre 5.000 persone che lavorano per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha meno di 40 anni e spesso occupa posizioni di alto profilo” ha sottolineato, oggi a Roma, Vasco Boatto, direttore Cirve (Centro interdipartimentale di ricerca in viticoltura e enologia) e curatore del Rapporto 2013.
Giovani in azienda creano anche green economy: un prodotto che, dal 2009, può fregiarsi della Docg vede tutti i consorziati coinvolti in un’attività di forte attenzione nei confronti dell’ambiente, fiore all’occhiello del distretto di Conegliano Valdobbiadene, che è “miglior distretto vitivinicolo italiano negli ultimi 10 anni”, secondo l’indagine sui Distretti del Nord-Est, curato da Intesa San Paolo in questi giorni.
L’adesione a sistemi di eco-certificazione e l’utilizzo di tecniche rispettose dell’ambiente, come pure quelle del riciclo dei materiali naturali prodotti in vigneto o del riciclo e riutilizzo di quelli generati in cantina, e nella filiera di commercializzazione, hanno una ricaduta positiva sulla sostenibilità dell’ecosistema agrario, della filiera enologica e del paesaggio. Quasi il 90% dei produttori guarda, infatti, a quest’ultimo come un valore aggiunto estremamente significativo ai fini di una commercializzazione più efficace, all’insegna del mix ‘‘Prodotto, paesaggio, cultura, rispetto per l’ambiente”.
Focus - Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, tra export, occupazione giovanile e attenzione per l’ambiente, si conferma traino economico del territorio: ecco la sintesi del “Rapporto annuale del Centro Studi del Distretto”
“Quello del Conegliano Valdobbiadene - spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio - è ormai un vero e proprio case history. In questo piccolo territorio collinare si è realizzata una perfetta combinazione tra la vocazione naturale e la cultura dello spumante, che nasce nel 1876 con la fondazione della prima Scuola Enologica d’Italia a Conegliano. Grazie alla determinazione dei nostri produttori si è originato il successo di un vino che è oggi divenuto ambasciatore dell’Italia nel mondo ma che è anche un simbolo. Il suo valore non si limita a criteri esclusivamente economici ma tocca aspetti sociali e storici con importanti ricadute economiche ed occupazionali”. In questo senso, è da sottolineare che il 30% delle 5.000 persone che lavorano per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha meno di 40 anni e spesso occupa posizioni di alto profilo. Il tutto partendo da una realtà fatta di cantine perlopiù piccole (l’85% delle imprese non arriva a 10 addetti), ma anche medie e grandi, tra le quali è nata una positiva competizione sinergica che ha portato questo piccolo territorio, che comprende appena 15 comuni e conta 6.000 ettari di superficie vitata, a confrontarsi in termini di fama e di qualità con i più importanti colossi del mondo vitivinicolo.
“Grazie ad una struttura produttiva realmente organizzata su base distrettuale - racconta il professor Vasco Boatto, direttore del Cirve, e curatore del Rapporto - con un mix di aziende di dimensioni diverse, che creano un sistema collaborativo competitivo, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha dato origine ad un modello vincente. In questi anni ha, infatti, dimostrato una forte capacità di penetrazione nel mercato, sia in Italia che all’Estero, con una costante crescita in valore e volumi, in particolare nei Paesi emergenti”.
“Siamo presenti in oltre 80 Paesi - sottolinea Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio - con una crescita importante: l’export copre il 45% della nostra produzione con oltre 28 milioni di bottiglie. Ma a mio giudizio è essenziale rilevare l’exploit in termini di valore con un record di quasi 132 milioni di euro che fa segnare un 14,8% in più rispetto all’anno precedente. In sintesi diciamo che era per noi importante la sfida del posizionamento delle nostre etichette e l’obiettivo di dare un giusto valore al nostro prodotto”.
Ed uno dei modi più efficaci per fare comprendere la differenza qualitativa è certamente la visita al territorio di produzione, le colline di Conegliano Valdobbiadene, un paesaggio culturale straordinario inserito nella Tentative List dei patrimoni Unesco.
Non a caso, è in constante crescita il fenomeno dell’enoturismo. Conegliano Valdobbiadene, così come in precedenza altri celebri territori, è diventato un punto di riferimento essenziale per i wine lovers di tutto il mondo. Come confermano i dati del Rapporto, il numero complessivo dei visitatori delle cantine del Conegliano Valdobbiadene è cresciuto del 25,6% arrivando a quasi 300.000 presenze. Più del 33% delle aziende ha avuto tra le 1.000 e le 10.000 visite, con una presenza di stranieri che conferma appunto l’appeal del quale il Prosecco Superiore Docg gode anche all’estero. Un prodotto che dal 2009 può fregiarsi della Docg e questo plus ha dato impulso a tutta una serie d’iniziative, non ultima quella che vede tutti i consorziati coinvolti in un’attività di forte attenzione nei confronti dell’ambiente, altro fiore all’occhiello del distretto di Conegliano Valdobbiadene, ennesimo elemento che contraddistingue il lavoro del Consorzio e dei produttori che ne fanno parte. L’adesione a sistemi di eco-certificazione e l’utilizzo di tecniche rispettose dell’ambiente, come pure quelle del riciclo dei materiali naturali prodotti in vigneto o del riciclo e riutilizzo di quelli generati in cantina, e nella filiera di commercializzazione, hanno una ricaduta positiva sulla sostenibilità dell’ecosistema agrario, della filiera enologica e del paesaggio. Quasi il 90% dei produttori guarda, infatti, a quest’ultimo come un valore aggiunto estremamente significativo ai fini di una commercializzazione più efficace. Prodotto, paesaggio, cultura, rispetto per l’ambiente, sono quindi gli elementi che rendono Superiore il Conegliano Valdobbiadene.
“Un valore aggiunto - conclude Giancarlo Gramatica, client service director Iri - percepito dai consumatori. Dall’indagine da noi compiuta risulta che ben il 71% degli acquirenti di prosecco negli ultimi 6 mesi riconosce al prodotto una specifica area di provenienza ed uno su due riconosce Conegliano Valdobbiadene come l’eccellenza. Ed anche il Natale sarà un’occasione ideale per il consumo di questo vino, sebbene le vendite lo confermino come lo spumante più destagionalizzato nei consumi. Le festività, infatti, pesano per la categoria Prosecco solo per il 23% delle vendite (il 24% per la docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, il 21% per la doc Prosecco), contro una percentuale del 60% delle altre bollicine”.
Focus - I numeri del rapporto
- La superficie vitata del Conegliano Valdobbiadene è di 5.896 ettari
- Nel 2012, sono state prodotte 68,8 milioni di bottiglie (+74,3% sul 2003)
- In Italia, nel 2012, sono state vendute 34,4 milioni di bottiglie (+56,4% sul 2003)
- 28,3 milioni di bottiglie sono state vendute all’estero nel 2012 (erano 10 milioni nel 2003)
- L’export copre oltre il 45% della produzione con oltre 28 milioni di bottiglie presenti in oltre 80 Paesi, con un record in termini di valore di quasi 132 milioni di euro, che fa segnare un 14,8% in più sul 2011. I primi mercati sono Germania, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti
- Il valore al consumo è di 450 milioni di euro annui
- 5.000 persone lavorano per il Prosecco Superiore, di queste il 30% è under 40
- Nel 2012, l’enoturismo: il numero complessivo dei visitatori delle cantine del Conegliano Valdobbiadene è cresciuto del 25,6% arrivando a quasi 300.000. Più del 33% delle aziende ha ricevuto tra le 1000 e le 10.000 visite
- Il 56% delle aziende ritiene la qualità del paesaggio una componente significativa del prodotto.
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