Voglia di novità, nelle tipologie di vino, con i rosè sugli scudi, ma anche nei formati, lattine comprese, con tanta voglia di sperimentare, ma anche qualche timore nell’approcciarsi al mondo di Bacco: a dirlo il “Top 10 Trends of the American Wine Consumer” 2015 (http://gallowinetrends.com), il sondaggio realizzato su oltre mille consumatori di vino americani tra i 21 ed i 64 anni da Libran Research & Consulting per Gallo Winery, colosso del vino Usa, da oltre 4 miliardi di dollari di fatturato, che ha fotografato così le tendenze di quello che, ad oggi, è il mercato n. 1 al mondo per il vino (e partner straniero più importante per l’Italia enoica, che negli Usa è leader). Da cui emerge, intanto, quali sono le tribu del vino negli States: la più numerosa è quella dei “Wine Adventurer”, in cui si identifica il 35% dei consumatori, seguita dai “Wine Novice” (25%), dai “Wine Tradizionalist” (20%), e dai “Wine Brand Loyalist”, quelli che si fidelizzano a pochi marchi in particolare (11%).
Una suddivisione da cui emerge, dunque, la voglia di sperimentare cose nuove dagli “avventurosi” consumatori americani, ed i fattori che incoraggiano di più i consumatori a provare qualcosa di nuovo sono in primis i consigli di amici, familiari e colleghi (95%), poi quelli di professionisti come sommelier o bartender (86%) e del personale di enoteche e negozi (82%).
Curioso il dato sui Millennials che, in qualche modo, smentisce la tesi che vuole i giovani poco influenzati dai canali tradizionali, visto che in testa alle motivazioni che potrebbero spingere verso nuove esperienze enoiche ci sono le raccomandazioni dei media (62%), ancor prima dei pareri che girano sui social (51%).
In ogni caso, è evidente che anche in un mercato maturo come quello americano, buona parte di chi beve vino con regolarità (almeno una volta a settimana) si considera in qualche modo un neofita e, di conseguenza, talvolta, un po’ intimorito nell’approcciarsi al mondo di Bacco. Con le “paure” più frequenti che sono la pronuncia errata del nome o della varietà del vino (42%), dover assaggiare il vino al ristorante per dire se va bene (28%), ma anche quella di sbagliare nel parlare di vino con gli altri (26%), o di essere giudicati per la scelta del vino (26%).
In ogni caso, le differenze generazionali ci sono: se Baby Boomers, per esempio, guardano all’etichetta per avere soprattutto informazioni sull’origine del vino e sulle note gustative, i Millenials sono più sensibili all’impatto visivo, e ricercano nel packaging soprattutto originalità e personalità. Anche se poi, tutti comprano ciò di cui si fidano, il che si traduce in poco più di 3 brand di vino che ogni consumatore cerca con regolarità, e concentrandosi nella fascia di prezzo che vai dai 5 a i 7,99 dollari a bottiglia.
A livello di tipologie, le bollicine piacciono sono soprattutto ai Millennials, e vengono stappate spesso dal 39% di loro, contro il 23% dei Boomers, che preferiscono i vini fermi, Merlot e Chardonnay in testa. E tra i più giovani è sempre più di moda anche il vino rosato, anche se vive un consumo decisamente stagionale, soprattutto in estate, dove si concede almeno un calice in rosa il 75% dei consumatori.
Ancora, dal sondaggio, emerge come il vino sia sempre più presente nella quotidianità degli americani, visto che l’85% dei consumatori lo considera ormai adatto per tutte le occasioni, da quelle più formali a quelle più “casual”, seppur con qualche differenza nella tipologia: nei momenti più scanzonati il vino preferito è lo Chardonnay (24%), mentre in quelli più formali il più indicato è il Cabernet Sauvignon (37%). E se lo spumante è ancora considerato un vino da celebrazione, c’è un 42% di consumatori che lo considera adeguato in ogni situazione.
Ma gli americani sono sempre più aperti anche sperimentare formati diversi per servire o bere il vino. Come il Bag in box, per esempio, che il 37% considera molto conveniente, e che un americano su quattro considera la soluzione migliore quando ci si ritrova con molte persone, e con una qualità del prodotto offerto sempre migliore. Ma un consumatore su cinque ha anche provato il vino in lattina, il 25% si dice pronto a farlo, ed il 32% sostiene che sia una soluzione pratica per picnic o pranzi all’aperto, dove può essere scomodo portare una bottiglia di vino ...
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