02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

Il mercato del vino cinese è in frenata. Ma bisogna puntarci ancora, e guardare anche ad altri Paesi, dove si realizza il 40% dei consumi enoici di tutta l’Asia. A dirlo un report di Vinexpo, al via di Vinexpo Asia-Pacific (27-29 maggio, Hong Kong)

La Cina è e continuerà ad essere, senza alcun dubbio, il mercato enoico più importante dell’area asiatica. Ma forse, le sirene che vedevano nel Paese un nuovo grande eldorado per i produttori di tutto il mondo, si stanno quanto meno affievolendo. Secondo uno studio di Vinexpo, che si prepara al Vinexpo Asia-Pacific (27-29 maggio ad Hong Kong, http://asiapacific.vinexpo.com/en/), il 2013 ha segnato, dopo 10 anni ininterrotti di crescita dei consumi ad un tasso del 25% all’anno, la prima frenata, con un calo del 2,5%. Numeri non distanti dalle rilevazioni l’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, secondo cui i consumi sono scesi del 3,8% sul 2012, a 1,7 miliardi di litri complessivi. Con l’export in frenata del 4,4%, e la produzione interna giù del 14,6%.
Il segnale, insomma, è chiaro: la Cina, che forte della sua popolazione di 1,6 miliardi di persone rimane uno dei grandi obiettivi del vino mondiale, “ma non è più un mercato che farà crescite pazzesche, e sta un po’ chiudendo le porte”, ha detto in un meeting organizzato da Vinexpo Claire Henry, manager del portale di e-commerce francese www.iDealwine.com. Non di meno, è un fatto che la Cina, nel 2013, sia diventata il mercato n. 1 al mondo per consumi di vino rosso, con 1,8 miliardi di bottiglie, ed il n. 5 per consumi in assoluto. Ma forse, suggerisce Vinexpo, è l’ora di iniziare a guardare con una maggiore attenzione agli altri mercati dell’area, più consolidati, come il Giappone, ma anche nuovi, come Vietnam, Filippine, Thailandia, Korea o Taiwan, dove la domanda inizia a crescere in maniera consistente, e non è un caso che il 40% del consumo di vino di tutta l’Asia avviene fuori dai confini cinesi.
In ogni caso, in questi Paesi così come nel “Celeste Impero”, dopo aver realizzato il primo boom con i vini di altissima gamma, grazie soprattutto alle spese dei funzionari governativi, a cui però Pechino ha imposto una sorta di “spending review” che si è fatta sentire eccome sul mercato, il target vero sono soprattutto i giovani con un crescente capacità di spesa. A cui però, ovviamente, guarda anche il settore della birra ed i superalcolici, il cui consumo, in Asia, è cresciuto del 55% tra il 2008 ed il 2012.
Insomma, la “via della Seta” per il vino mondiale non è chiusa, ma sembra solo un po’ più complessa da percorre di quanto in molti hanno creduto negli ultimi anni. E le possibilità non mancano, anche per il vino italiano, per il quale cresce la curiosità e l’interesse, come racconta il “tutto esaurito” nelle tante masterclass sui vini del Belpaese, promosse nei giorni del Sial Wine World di Shangai, la più grande fiera dedicata al food & Beverage in Cina, dalla Vinitaly International Academy (www.vinitalyinternational.com).

Focus - “7 Regioni per 17 cantine”: a Vinexpo Asia-Pacific ecco “Taste Italy”, degustazioni pensate “ad hoc” per il mercato cinese con Aie - Associazione Italiana Export e “La Revue du Vin de France”
Ci sarà anche tanta Italia a Vinexpo Asia-Pacific, con tante cantini alla conquista dei mercati asiatici. E con la “benedizione” dei francesi, leader di mercato in Cina e non solo. Grazie alle degustazioni d'autore pensate per il mercato cinese con la regia dell’Aie - Associazione Italiana Export, in collaborazione de “La Revue du Vin de France Cina”, che con più 160.000 copie è la rivista di settore più letta del paese del Dragone. Piemonte, Friuli, Veneto, Toscana, Umbria, Abruzzo e Sardegna saranno le 7 regione al centro del calendario di degustazioni firmate “Taste Italy” che Aie, dopo il successo di Vinexpo - Bordeaux, ripropone a Hong Kong in collaborazione con Francesco Ye, consulente ed esperto dei mercati asiatici. Un “Settebello” d’eccellenza, quello protagonista a Hong Kong, per far conoscere il vino italiano in un mercato ad altissimo potenziale ma ancora in gran parte inespresso. “Nel 2013 l’export di vino italiano è calato sia in valore che in volume, relegando l’Italia solo alla posizione n. 6 nelle esportazioni vinicole dopo Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Australia e Cina - commenta Francesco Ye - una situazione, questa, che rende evidente la necessità di un cambio di marcia nella promozione del vino italiano su un hub strategico come quello di Hong Kong”. 17 le cantine dell’evento “Aie - La Revue Du Vin De France Cina” a Vinexpo Asia-Pacific: Marco Felluga, Col Vetoraz, Tenute Silvio Nardi, Braida, Poliziano, Fattoria La Valentina, Speri, Tenuta Sant’Antonio, Arnaldo Caprai, Decugnano de Barbi, Aia Vecchia, Vie di Romans, Paolo Saracco e le 4 aziende del Consorzio del Carignano del Sulcis.
Info: www.associazioneitalianaexport.com

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli