Il mercato di Cina vuol dire tanti mercati diversi. Ci sono quelli grandi ma già “affollati” di offerta di etichette, come le metropoli Pechino e Shanghai. O altri relativamente più piccoli e ancora, per i Belpaese, praticamente inesplorati. Tra questi ce n’è uno sconosciutissimo, ma ricchissimo: è quello della città di Dalian, centro petrolifero da 7 milioni di abitanti che si è sviluppato intorno alla “Haichang Group”, colosso del petrolchimico, del real estate e del turismo, il cui magnate possiede già 26 Chateaux a Bordeaux. E che organizzata una delle fiere del vino meno conosciute, la Dalian International Wine & Dine Festival. Che per crescere, e per far conoscere nella ricca regione il vino italiano, dove è praticamente ignorato, ha avviato contatti con Vinitaly, a testimonianza di un interesse vivo per i nettari del Belpaese (nella foto Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, con l’organizzatrice della fiera e vicepresidente di Haichang Gong Ling, e Wang An Dong, direttore dell’Ufficio delle Tasse di Dalian).
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