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IL MIGLIOR BIGLIETTO DA VISITA DA ESIBIRE ALL’ESTERO? LO SPUMANTE. NEL 2011 L’EXPORT CRESCE DELL’8,3% SUL 2010, A QUOTA 270 MILIONI. A METTERE D’ACCORDO TUTTI, IL “SOLITO” PROSECCO, CHE AMMALIA L’ITALIA CON IL SUO LATO “FASHION”

Il miglior biglietto da visita da esibire all’estero? Lo spumante, che, fuori dall’Italia, nel 2011 ha venduto l’8,3% in più di bottiglie sul 2010, a quota 270 milioni, di cui 41 in Germania, 24,5 nel Regno Unito e 23 negli Stati Uniti. A tirare la volata, il “solito” Prosecco che, tra Doc e Docg, esporta 150 milioni di bottiglie, ma anche come Trento Doc (7%) e Franciacorta (+17%), secondo i dati dell’Osservatorio Economico Vini (www.ovse.org), fanno segnare ottimi risultati. E in Italia? Nel 2011 sono saltati l’1% di tappi in meno, perlopiù durante le feste (nel 70% dei casi), con un debole per il lato “fashion” del Conegliano Valdobbiadene, come svela un’ indagine di GfK Group per Carpené Malvolti.
Il consumo globale di bollicine e spumanti si attesta sui 420 milioni di bottiglie (+11% in volumi rispetto all’anno precedente) con un fatturato all’origine di 1,2 miliardi di euro (+5%), ed il consumo mondiale raggiunge il traguardo di 3,2 miliardi di euro con un incremento del 9%, di cui 2,16 miliardi realizzati all’estero, componente importante della bilancia agroalimentare, dove le bottiglie stappate toccano quota 270 milioni nel 2011 (+8,3%). Un record che consolida il posizionamento in mercati tradizionali e amplia il sentiment dei consumatori, quindi più valore aggiunto. I numeri, ma soprattutto il valore, potrebbero essere superiori se le etichette di spumanti generici fossero sostituiti con Docg e Doc, ma nonostante tutto il vino è sempre più un biglietto da visita del Paese: la Germania, con circa 41 milioni di bottiglie si conferma il primo Paese per i brindisi tricolori, ma la leadership è incalzata da Regno Unito con 24,5 milioni e Stati Uniti con circa 23 milioni, da sempre ai primi posti. La Russia, innamorata di Prosecco e Moscato, è prossima a superare la soglia dei 20 milioni di tappi. Al vertice, il sistema Prosecco Spumante Docg-Doc, con 150 milioni di bottiglie consumate all’estero (di cui 22 milioni di Docg). Il Cartizze è lo spumante italiano che all’estero raggiunge i più altri prezzi al consumo. All’estero Asti Docg e Prosecco Docg-Doc insieme rappresentano oltre 220 milioni di bottiglie stappate. Segnali positivi anche dai metodo tradizionale, che all’estero fanno segnare ottime buone performance: Trento Doc (+7%) in Giappone e Regno Unito e il Franciacorta (+17%) in Usa e Europa dell’Est.
In Italia, la maggior parte degli acquisti è in Gdo che, con oltre il 68% del mercato, offre sempre i prezzi più competitivi, e segnala una riduzione della forbice fra prodotto di primo prezzo e suoi competitor (valore medio a 3,26 euro). Anche il metodo tradizionale Docg-Doc segna un ribasso di prezzo medio nella Gdo intorno al 3%, mentre cresce ancora il prezzo in scaffale del Cartizze Docg Superiore, oltre 12 euro a bottiglia. Fuori dalla Gdo, il range di prezzo medio al consumo fra le denominazioni e i marchi leaders del metodo tradizionale e metodo italiano si è ridotto per fattori diversi: il tradizionale a 12,80 euro e il metodo italiano a 5,45 euro a bottiglia. Il mercato italiano vale 1,05 miliardi di euro. Il nord ovest italiano diventa la prima area per bottiglie stappate con il 33%, in leggera crescita il centro Italia e il sud, ma con potenzialità non soddisfatte. Il metodo tradizionale soffre un calo a livello nazionale, soprattutto per etichette non di territorio, posizionandosi a quota 23 milioni di bottiglie (- 5%) con un giro d’affari sul mercato di 273,6 milioni euro. Nel complesso il mercato nazionale registra un leggero calo del 1% del giro d’affari rispetto al 2010. Per l’Osservatorio Economico i consumi in Italia possono crescere ancora nel centro-sud dopo i segnali positivi del 2011, attivando occasioni d’incontro e puntando sui consumi non domestici. In Italia tiene il prezzo all’origine con una leggera contrazione rispetto al 2010, dando stabilità alle imprese. Prezzi molto oscillanti al consumo e ampia forbice fra gli spumanti generici e quelli a denominazione.

Focus - Il lato glamour del Conegliano Valdobbiadene visto dalla ricerca Gfk Group per Carpenè Malvolti e Giv
Informale, perfetto in ogni occasione e con un fascino intramontabile, un po’ come il tubino nero: è il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, diventato in poco tempo uno dei più apprezzati elementi del made in Italy enogastronomico nel mondo, con la classe e la semplicità di chi non ha bisogno di tanti orpelli per farsi notare. Un appeal che risiede nella qualità superiore del prodotto, ma anche nella freschezza della sua immagine, nell’informalità delle occasioni di consumo, nel suo lato glamour che lo rende uno dei più appetibili simboli dell’Italian Lifestyle. Lo sa bene Carpenè Malvolti (www.carpene-malvolti.com), marchio leader nel Prosecco Docg, che con il Conegliano Valdobbiadene forma un binomio universalmente apprezzato, riconosciuto dai consumatori ma anche dalle più autorevoli riviste del settore come Wine Spectator che lo ha scelto, nelle due versioni Cuvée Brut ed Extradry Tipico, tra i vini più rappresentativi dei cento migliori produttori italiani che prenderanno parte sabato 24 marzo al Finest Italian Wines 100 Great Producers, l’anteprima di lusso di Vinitaly a Palazzo della Regione.
Con una produzione annuale per la Docg di oltre 68 milioni di bottiglie di vino prodotto con uve coltivate su una superficie di quasi 6 mila ettari - a fronte degli oltre 200 milioni di bottiglie stimate nel 2011 per la Doc prodotta con uve raccolte su oltre 15.000 ettari - il Conegliano Valdobbiadene occupa nell’immaginario collettivo una posizione privilegiata, proprio per il suo essere un prodotto d’élite e accessibile allo stesso tempo, versatile, chic e semplice, da aperitivo come da tutto pasto, impeccabile con piatti sia poveri che ricchi. Prosecco come un trend setter dunque, da esibire con orgoglio in occasioni di consumo elettive e in ambienti cool al centro della movida delle grandi città come simbolo di un vivere moderno e metropolitano.
A svelare questo lato “fashion” del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, una indagine su identità e valori del Prosecco, condotta dal GfK Group per Carpenè Malvolti e Gruppo Italiano Vini, che rivela anche come le bollicine più amate stiano vivendo tuttoggi una inarrestabile evoluzione: da alternativa “easy & cheap” del più formale spumante, a soluzione “chic & glamour”, da bere in ogni momento della giornata e su ogni set. Oggi nell’immaginario collettivo il Conegliano Valdobbiadene viene considerato un esempio di lusso moderno, non uno status symbol ma un prodotto accessibile, versatile, trendy, adatto a ogni occasione dalla convivialità più intima da vivere tra le mura di casa fino alle occasioni più modaiole.
La libertà da formalismi gli conferisce una irresistibile allure “minimal chic” sobria, preziosa ed elegante allo stesso tempo, capace di farsi apprezzare da tutti senza la necessità di avere specifiche inclinazioni o palati particolarmente raffinati: il Conegliano Valdobbiadene porta con sé il piacere del bere, con il suo carattere fresco e leggero che non stanca mai le papille. Tradizionalmente consumato fuori casa, oggi il Prosecco si sta diffondendo anche nel consumo casalingo, si acquista più spesso e si tende a tenere sempre in casa una bottiglia da condividere con ospiti anche se improvvisati, perché easy sono anche i canali di acquisto, infatti è distribuito sia nella Gdo che in enoteche e ristoranti e un altro dei suoi punti di forza è il rapporto qualità prezzo.

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