Il Ministero per le Politiche Agricole va per la sua strada e in tema di controlli su vini Dop e Igp, e richiede d’urgenza al Consiglio dei Ministri l’autorizzazione per la firma d’urgenza del Decreto ad hoc sottoposto alla conferenza Stato-Regioni, ma da quest’ultima non approvato all’unanimità.
Il 10 maggio, infatti, le Regioni non avevano trovato un accordo unitario, nonostante che il decreto legislativo 8 aprile 2010 n. 61 sulla “tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini” avesse già riscosso il parere favorevole del Comitato tecnico permanente in materia di agricoltura. E anche se ancora non c’è comunicazione ufficiale da parte del Ministero, secondo fonti più che attendibili sentite da WineNews, la novità più importante sarà l’introduzione di controlli a campione di enti terzi certificati, e non più dell’Ispettorato Controllo Qualità del Ministero (Icqrf) nelle aziende per i vini Igp (ex Igt), e non più solo via “documentale” come accadeva dal 2009.
Il Ministero, dunque, ha scelto di accelerare la procedura (il provvedimento in questione era all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni già il 4 aprile 2012), poiché “quando un’intesa espressamente prevista dalla legge non è raggiunta entro trenta giorni dalla prima seduta della Conferenza Stato-Regioni, il Consiglio dei Ministri provvede con deliberazione motivata” (Decreto Legislativo n.281 del 28 agosto 1997). Una deliberazione del Consiglio dei Ministri, che per il Ministero delle Politiche agricole deve arrivare nel più breve tempo per consentire la definizione del provvedimento entro il 10 giugno ed agevolare lo stesso Ministero nella valutazione dei nuovi piani di controllo entro il 31 luglio, data di scadenza degli attuali incarichi.
La decisione arriva dopo un tormentato percorso su “chi debba controllare chi” dentro la filiera viticolo-enologica. Trovata la “quadra” per il sistema delle Dop (Docg+Doc), attraverso la certificazione di un ente terzo (come, per esempio, Valoritalia), era restata ancora in sospeso la procedura dei controlli sugli Igp (i vecchi vini ad Igt), sui quali si è cercato di concordare un piano per la vendemmia 2012 soprattutto non eccessivamente oneroso per i produttori.
Ancora non c’è la comunicazione ufficiale da parte del Ministero, ma da fonti più che attendibili il decreto ministeriale, che resta nella forma discussa senza subire variazioni, introduce anche per i vini ad Igp il controllo demandato ad enti terzi (come Consorzi, Valoritalia ...) e l’obbligo di una serie di controlli (dal 2009 erano soltanto documentali e a carico dell’Icqrf) “presso le aziende agricole produttrici di uva, presso le aziende di trasformazione delle uve, presso gli intermediari delle uve destinate alla vinificazione, presso gli intermediari di vini sfusi. Questi verifiche sono effettuate annualmente su un campione significativo pari ad un minimo del 3% e presso le aziende di imbottigliamento e confezionamento, il campione sarà pari ad un minimo del 5 %” (istruzioni per la redazione del piano dei controlli dei vini a Do e Ig). Così sarà, dunque, se il decreto arriverà, come probabile, nella forma attuale in Gazzetta Ufficiale.
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