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Il mondo del vino esplora ogni canale per crescere, in Italia e all’estero, anche nella sfera “digitale”: il 14 e 15 febbraio, nell’incubatore di start-up “H-farm Ventures”, è di scena “H-ack Wine”, il secondo “hackathon” dedicato al mondo del vino

Il mondo del vino esplora ogni canale per crescere, in Italia e all’estero, anche nella sfera “digitale”: il 14 e 15 febbraio, nell’incubatore di start-up “H-farm Ventures” a Roncade (Treviso) è di scena “H-ack Wine”, il secondo “hackathon” dedicato al mondo del vino, con la regia di Vinitaly. Una maratona digitale che radunerà oltre 300 giovani sviluppatori, specialisti della comunicazione e designer, provenienti da tutta Italia, che si dedicheranno 24 ore non stop alla progettazione di nuove soluzioni digitali e svilupperanno nuove idee per rispondere alle esigenze delle aziende sfidanti di quest’anno: Gruppo Vinicolo Santa Margherita, Zonin1821, Tenuta Col Sandago-Case Bianche e Tommasi Family Estates.
“Da sempre siamo impegnati nella ricerca di nuovi modi di comunicare il vino italiano integrando format tradizionali con nuovi strumenti dal forte taglio social ed educativo. Vinitaly e Vinitaly International rappresentano per noi i trampolini di lancio per ambiziose iniziative volte a rendere, attraverso i canali digitali, il dialogo business to consumer e business to business costante e proficuo. Ne è un chiaro esempio Vinitaly Wine Club, il portale che abbiamo lanciato nel 2013 dedicato alla scoperta della cultura enologica italiana”, ha detto Giovanni Mantovani, dg Veronafiere. “Entusiasti delle proposte che i giovani hanno presentato nel 2014, abbiamo riconfermato il nostro appoggio a questa maratona che ha l’obiettivo di rinnovare e rilanciare il settore vinicolo puntando sul web e sull’innovazione”, afferma Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International (www.vinitalyinternational.com).

I team che presenteranno le idee più innovative verranno premiati e potrebbero essere selezionati per partecipare a H-Camp, programma di accelerazione intensivo di H-Farm, dove potranno portare avanti il loro progetto a dare vita a una propria attività o piccola impresa innovativa. Uno dei progetti selezionati nel 2014, quello del team “Wineein”, ad esempio, ha portato a termine il progetto e sta per lanciare la app Drinkup su Apple Store.
Ma perché le cantine del Belpaese decidono di supportare una iniziativa del genere? “Ho accettato di slancio la proposta di H-Ack Wine - spiega Francesco Zonin, vice presidente di Zonin1821, realtà leader del vino del Belpaese - la considero non solo un’imperdibile occasione per i giovani di mettersi in gioco innovando il sistema di promozione del vino italiano, ma anche un’ottima opportunità per noi aziende sia di valutare nuove idee da realizzare che di scoprire talenti da far auspicabilmente crescere in azienda”. “Partecipare a H-Ack Wine non sarà solo una sfida per i giovani hacker, ma anche per noi”, spiega Dario Tommasi, proprietario della cantina veneta Tommasi. “La nostra è un’azienda familiare e la tradizione è il nostro punto di riferimento, ma abbiamo sempre guardato anche al futuro e alle nuove generazioni. Siamo molto curiosi di incontrare questi giovani professionisti che saranno in grado di mostrarci un nuovo e più creativo approccio al mondo del vino e sapranno renderlo più semplice e divertente. Per noi il vino è convivialità, famiglia e passione, e ci aspettiamo che questi giovani hacker siano capaci di esprimere questi temi nel miglior modo possibile, attraverso progetti innovativi e stimolanti”. Anche Ettore Nicoletto, ad Santa Margherita, una delle realtà enoiche più importanti del Belpaese, condivide l’idea che una generazione diversa da quella che oggi guida le aziende vinicole possa offrire un approccio nuovo, differente e fresco alla comunicazione del settore: “credo che questi ragazzi possano aiutarci a capire meglio ciò che i consumatori e gli amanti del vino cercano nei nuovi canali multimediali e come presentare e promuovere al meglio il nostro vino su questi mezzi. A H-Ack Wine ci aspettiamo di essere stupiti con molte idee creative e fuori dagli schemi. Il mondo del vino italiano deve confrontarsi, come molti altri settori, con l'evoluzione dei sistemi di comunicazione - continua Nicoletto – e, inoltre, ci troviamo a dover affrontare anche un ricambio generazionale: oggi il consumatore si avvicina al prodotto attraverso i nuovi canali multimediali. In questo scenario, i mezzi di comunicazione tradizionali rischiano di diventare marginali e incapaci di informare adeguatamente il consumatore”.
“Innovazione significa tenere il passo con il cambiamento, ed essere in grado di evolvere. Questo è ciò che ci contraddistingue. Con H-Ack Wine vogliamo continuare a innovare e a fare in modo che i nostri clienti continuino a sognare con i nostri prodotti” precisa Fabrizio Zanetti, ad del gruppo a cui fanno capo caffè Hausbrandt, il birrificio Theresianer e la cantina Tenuta Col Sandago, una delle più antiche cantine della zona Docg di Conegliano Valdobbiadene.
“Sono davvero orgoglioso che Vinitaly International abbia deciso di sostenerci anche in questa seconda edizione. Sapere di poter contare sulla loro esperienza mi fa sperare che questo nuovo hackathon possa rappresentare una grande opportunità per il comparto” dice Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm. “Sono convinto che H-Ack Wine sia in grado di dimostrare che anche un settore tradizionale come quello vitivinicolo possa beneficiare dell'enorme potenziale offerto dalla rete”.
La sfida è lanciata: ai “giovani smanettoni” il compito di superarla.

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