Il mondo del vino saluta il marchese Vittorio Pancrazi, nome nobile della viticoltura del Belpaese grazie al Pinot Nero, prodotto nelle vigne di Bagnolo a Montemurlo e in quelle della Tenuta San Donato a Calenzano, dove si è spento all’età di 87 anni. A rendere particolare la storia che ruota attorno al marchese di Montemurlo, è la casualità che ha fatto la fortuna dell’azienda: il fornitore di allora (siamo negli anni Settanta, ndr) scambiò le barbatelle chieste dal marchese, finendo per spedire Pinot Nero, invece, che Sangiovese.
Nessuno se ne accorse, fino a quando le nuove vigne non entrarono in produzione: era il 1979, e quell’anno fu prodotto un Sangiovese a dir poco singolare per colore e profumi. A svelare il mistero fu l’enologo di casa Pancrazi, Nicolò D’Afflitto, che si accorse di trovarsi di fronte a un rosso imprevisto: quello era Pinot Nero.
Oggi, a Villa di Bagnolo si producono 12.000 bottiglie, destinate perlopiù ai mercati di Usa, Russia e Svizzera, oltre alle 2.000 della Riserva Vigna Baragazza e alle 1.200 di rosé, una declinazione toscana del rosso borgognone diventata negli anni conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.
I funerali del marchese Vittorio Pancrazi saranno celebrati domani mattina, alle ore 10, nella Chiesa di San Donato a Calenzano (Firenze).
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