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SOCIAL

Il mondo del vino scopre TikTok: un linguaggio nuovo per parlare ai giovani

In viaggio con WineNews alla scoperta degli influencer di riferimento sulla piattaforma più popolare tra i ragazzi della Generazione Z
COMUNICAZIONE, GENRAZIONE Z, MARKETING, SOCIAL, TIKTOK, vino, Mondo
Il profilo di Italian Wines su TikTok

La comunicazione e il marketing non possono più fare a meno dei social network, che catalizzano le attenzioni dei consumatori ancor più della televisione. Ogni piattaforma, però, ha bisogno del giusto linguaggio e del giusto approccio: replicare gli schemi di Facebook, ad esempio, su Instagram, o quelli di Instagram su TikTok, non ha alcun senso. Così, il messaggio delle aziende, anche quelle del wine & food, diventa un caleidoscopio, una ricerca continua per stare al passo coi tempi, su ogni piattaforma. Ognuna delle quali, un po’ come succede con i canali tv, parla ad un target, e ad una generazione, diversa, in una evoluzione con cui, a volte, è difficile stare al passo. Prendiamo TikTok, che non è certo una novità: il social cinese, basato su brevi video, è arrivato alla ribalta nel 2016, ma per anni è rimasto legato alla nicchia delle clip musicali e dei giovanissimi.
Ben presto però, come accaduto per ogni altro social, anche i grandi brand e le star si sono accorte di TikTok, che nel frattempo è diventato qualcosa di diverso. Aprendosi ad ogni sorta, o quasi, di contributo video, pur restando legato, principalmente, ad un pubblico di adolescenti e teenager. Una svolta che neanche il mondo del wine & food ha potuto ignorare,
cercando il grimaldello giusto per creare interesse e conquistare follower. Una sfida ardua e non alla portata di tutti, specie per il vino, che ha connaturata una certa difficoltà nella comunicazione alle nuove generazioni. Eppure, c’è chi è riuscito a diventare un vero e proprio influencer, da centinaia di migliaia di follower e milioni di like.
In Italia, il punto di riferimento è Stefano Quaglierini, uno degli influencer più importanti del momndo del vino del Belpaese, su TikTok, così come su Instagram, con il profilo Italian Wines: oltre 236.000 follower 2,8 milioni di like. Numeri importanti, per il giovane enologo che, da qualche anno, sembra aver trovato la chiave giusta per aprire la strada al vino anche tra i più giovani, con leggerezza, sì, ma anche competenza.
In Francia, il punto di riferimento è Émile Coddens, su TikTok come le.vigneron, 23 anni, ultima generazione di domaine Plou et fils, 75 ettari vitati in Turenna, star del social più popolare tra i ragazzi (dove supera i 300.000 follower), con video sul vino tra pedagogia ed umorismo, rivolti ad un pubblico interessato alla cultura del vino. Ma, come detto all’inizio, con un linguaggio tutto nuovo, adeguato, lontano dal sapere enciclopedico che viene solitamente istillato dai massimi esperti in materia. In un certo senso, per farsi capire, il linguaggio enoico va non solo semplificato, ma aggiornato e reso accessibile a tutti. Una sorta di volgarizzazione, almeno se si vuole raggiungere l’Eldorado dei giovanissimi, i consumatori di domani, l’inaccessibile e imperscrutabile Generazione Z. Ma non è l’unica strada percorribile.
Tenendo bene a mente che il successo su TikTok passa per la viralità dei video che si postano, e quindi per la loro capacità di coinvolgere ed attirare gli utenti, si può comunque mantenere un registro alto. È la scelta, ad esempio, di Jamie Griff Wine, wine merchant americano,
di base a Denver, che ha puntato su vere e proprie lezioni sul vino dal proprio profilo. Chi non si prende troppo sul serio, ma strappa più di qualche risata, è Unemployed Wine Guy, che degusta, come fosse vino, ogni genere di aberrazione che trova al supermercato, alcolica e non alcolica: sì, con il vino ha decisamente poco a che fare...
In Russia ha un certo successo (254.000 follower) Arseniy Wine, mentre in Spagna Degusstalo è l’esempio migliore di come si possano incontrare, a metà strada, “ritmo” e didattica a portata di tutti. Divertente anche l’irlandese Tyler C (aka winewithtlc), ma anche l’americana The Wine Guru, che si limita più che altro a consigli per gli acquisti. Peculiare, dalla Danimarca, la scelta di Rare Wine, importatore di altissimo livello (in portafoglio griffe come Sassicaia, Krug, Tignanello, Salon), di declinare in maniera centratissima il mondo del vino nel suo aspetto luxury. Sono solo alcuni esempi, di una piattaforma in cui tutto, o quasi, ha vita breve, e dove ogni moda passa in fretta.

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