
Dal lavoro in vigna a quello in cantina, agli usi e costumi a tavola, passando per il commercio e gli scambi: un viaggio “raccontato” da 180 oggetti tra macchine enologiche e utensili di lavoro oltre ad una biblioteca personale con volumi, riviste, guide e fotografie d’epoca. Si può trovare veramente di tutto, dai tanti tipi di forbici da potatura alla sezione enologica con le pompe, da quelle di fine ‘800, a bilancino manovrate da due persone, a quelle che fanno parte dell’evoluzione meccanica dei primi del Novecento. Ed ancora, filtri, presse, torchi, bilance, macchine di spumantizzazione, una primissima imbottigliatrice, una storica etichettatrice, un laboratorio enologico con oltre 30 oggetti tra bilance, ampolle, microscopi, colonna refrigerante, bicchiere da assaggi ed altro ancora raccolti presso vari laboratori d’analisi vino e che risalgono alla fine dell’Ottocento. Termometri, bilancia di precisione, microscopio, pipette, cilindri graduati e, risalenti a fine 700, due filtri in legno ed a sacchetti di cotone che servivano a far passare il vino: non mancano davvero le curiosità e gli stimoli nel visitare “Le macchine del vino” by Carpineto, il primo museo aziendale privato ad entrare nella Fondazione Musei Senesi, una delle istituzioni culturali più importanti del panorama museale del territorio, che riunisce oltre 50 musei dedicate ad arte, archeologia, scienza, tradizione e non solo e nuovo “gioiellino” che splende nella tenuta al confine tra la terra del Vino Nobile di Montepulciano e Chianciano Terme, località storica del turismo termale italiano.
Un’idea nata da Antonio Mario Zaccheo, che, con Giovanni Carlo Sacchet, nel 1967 ha fondato l’azienda toscana, una delle più importanti, che oggi ha cinque tenute distribuite nei più importanti territori del vino toscano e quindi nel Chianti Classico, a Montalcino, in Maremma, nel Valdarno, oltre che a Montepulciano (in totale sono 569 ettari di terreno, coltivati a vigna per 220 ettari e una produzione media di 3,5 milioni di bottiglie all’anno), per una realtà che si è guadagnata un posto nel Registro dei Marchi Storici di interesse nazionale.
L’imprenditore Antonio Mario Zaccheo ha raccolto qui testimonianze conservate, cercate e collezionate negli anni, emblema di un’intera vita dedicata all’agricoltura e al vino, in particolare: “ho avuto il privilegio di nascere in un periodo storico unico, di crescita sociale ed economica, di benessere diffuso e accompagnato da un’evoluzione tecnica importante - ha spiegato Antonio Mario Zaccheo - ed ho iniziato in Puglia, la vita mi ha portato poi altrove, fino alla Toscana negli Anni Sessanta del Novecento. Sono sempre stato convinto che questi oggetti sarebbero serviti a qualcosa, si può vedere l’evoluzione dei materiali, abbiamo trovato lo spazio giusto. Il lavoro non è stato semplice, ogni macchina è stata ripulita e rimessa a posto con cura”.
A WineNews, Zaccheo ha aggiunto che “l’idea nasce dal fatto che, in tutta la mia vita, ho collezionato questi pezzi che altrimenti sarebbero stati rottamati e ho cercato una destinazione per loro. Per fortuna si è creata la possibilità di farlo e mi sono reso conto che questi pezzi non erano solo meccanici ma che avevano una storia da raccontare. E Carpineto era il posto ideale per poterlo fare: nel museo, c’è la storia, l’evoluzione delle macchine da cantina a partire dalla fine dell’Ottocento agli Anni Novanta del Novecento”. Caterina Sacchet, ha spiegato a WineNews, che “questo museo è raccontare una storia su come le aziende si evolvono ma anche di come le macchine e il lavoro manuale si sono evoluti fino ad ora: è qualcosa di prezioso da tenere conto, da continuare a raccontare ed esporre anche per i futuri enologi e generazioni per far capire come una volta si lavorava e come lo si fa oggi. Il racconto del vino oggi è importantissimo, ci sono pezzi esposti che l’enologo utilizzava quarant’anni fa ma che in determinate situazioni trovano attuazione anche oggi, perché abbiamo la tecnologia e l’avanzamento ma le macchine come queste che si basano sulla fisica e la meccanica non verranno mai sostituite da nessuno”.
Alessandro Ricceri, presidente di Fondazione Musei Senesi, una delle istituzioni culturali più importanti del panorama museale del territorio, che riunisce oltre 50 musei dedicate ad arte, archeologia, scienza, tradizione, ha spiegato che “è stata una bella occasione per noi: dei 51 musei che aderiscono è il primo Museo d’Impresa che fa parte della Fondazione e ha anche il significato di raccontare il vino, di come lo si faceva e di come lo si fa oggi”.
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